L’ Api, Associazione delle piccole
e medie industrie di Modena, ha firmato il contratto unico per
gli addetti delle Pmi del settore della comunicazione, dell’
informatica e dei settori innovativi. Si tratta del primo
contratto di lavoro siglato in Italia appositamente per il
settore della comunicazione, dell’ informatica e servizi
innovativi, una sorta di contratto per la new economy.


L’ intesa, siglata da Unigec-Confapi, Unimatica Confapi, Uspi
e dalle organizzazioni sindacali Slc-Cgil, Fistel-Cisl,
Uilsic-Uil, ha una validità quadriennale per la parte normativa
e biennale per quella economica che prevede aumenti sui minimi
rispetto ai settori di origine che sono i più diversi: dal
meccanico a quello del commercio.
Nel nuovo contratto unico, secondo l’ Api, gli istituti
tradizionali vengono regolati in modo innovativo: dall’ orario
di lavoro annuale che prevede formule nuove per la
flessibilità, ad un utilizzo capillare della formazione e alla
valorizzazione della polifunzionalità per la crescita
professionale del lavoratore e l’ innalzamento degli standard di
conoscenza all’ interno dell’ impresa. Sono inoltre stati
disegnati istituti nuovi come il job sharing (lavoro a
prestazioni ripartite), la reperibilità, il distacco e il
telelavoro.
Secondo i dati forniti dalla Camera di commercio di Modena le
aziende del settore connesse all’ informatica e alle
telecomunicazioni nel 2000 erano in provincia di Modena più di
900, registrando un tasso di sviluppo dell’ 8,6%. Gli addetti
del settore, sempre secondo i dati della Camera di commercio,
nel ’99 ammontavano a 4.000.