Nel 2003 gli automobilisti
emiliano-romagnoli hanno speso nelle officine private autorizzate ben 148,3 milioni di euro per far revisionare i loro autoveicoli. Questi dati derivano da elaborazioni eseguite dall’ Osservatorio Autopromotec, la struttura di ricerca della piu’ importante rassegna espositiva internazionale di prodotti ed attrezzature per l’autoriparazione, la cui prossima edizione si terra’ nel quartiere fieristico di Bologna dal 18 al 22 maggio 2005.


La cifra comprende il pagamento della tariffa fissata per le revisioni per complessivi 37,9 milioni di euro ed il costo delle operazioni di manutenzione e riparazione necessarie per porre i veicoli in grado di superare i controlli previsti, cioe’ la spesa per la cosiddetta attivita’ di prerevisione, che ammonta a 110,4 milioni di euro. La revisione dei veicoli e’ ormai gia’ da anni a pieno regime anche in Emilia-Romagna. Le revisioni di autoveicoli eseguite nel 2003 dalle 395 officine private autorizzate operanti nella regione sono state 1.022.614.


E’ ovviamente Bologna la provincia dell’Emilia-Romagna che registra con 30,4 milioni di euro la spesa piu’ alta per revisioni e prerevisioni eseguite nel 2003.

A breve distanza seguono la provincia di Modena con 24,3 milioni, Reggio Emilia con 17,2 milioni, Ravenna con 14,9 milioni, Parma (13,8 milioni), Ferrara (13,7 milioni), Forli’-Cesena (13,6 milioni), Rimini (10,5 milioni) e Piacenza che, con 9,9 milioni, chiude la graduatoria delle nove province emiliano-romagnole.


L’Emilia-Romagna, per spesa in revisioni e prerevisioni dei veicoli effettuate nel 2003, si colloca al quarto posto della graduatoria nazionale per regioni. Al primo posto la Lombardia, al secondo il Veneto e il Lazio al terzo posto.


Nel 2003 in tutta Italia gli automobilisti hanno speso per la revisione dei propri autoveicoli 1.787 milioni di euro, rispettivamente 457,3 milioni di euro come pagamento della tariffa fissata per la revisione e 1.329,7 milioni di euro per l’attivita’ di prerevisione. Rispetto al 2002 vi e’ stato un incremento del 34% dovuto sia ad un aumento del numero degli autoveicoli chiamati a revisione che all’esecuzione di revisioni non fatte negli anni precedenti.