E’ previsto per domani, in commissione giustizia alla Camera, l’avvio della discussione delle 13 proposte di legge sulle unioni di fatto e sulle coppie gay. L’argomento è destinato da subito a suscitare infuocate polemiche.

Un braccio di ferro che vede contrapposti laici e cattolici e che sostanzialmente si concentrerà attorno a due proposte di legge: una del diessino e presidente onorario dell’Arcigay, Franco Grillini, e l’altra del parlamentare azzurro Dario Rivolta.

La pdl Grillini, sottoscritta da 161 deputati di tutto il centrosinistra, si fonda sulla centralità del ‘pacs’: patto civile di solidarietà, affinchè due persone di sesso diverso o dello stesso sesso possano regolare i rapporti patrimoniali e personali relativi alla loro vita in comune.

La proposta prevede, tra l’altro, il dovere di comportamento secondo buona fede e correttezza, collaborazione alla vita di coppia, contributo alla stessa in ragione delle proprie sostanze e della personale capacità lavorativa, comunione legale o separazione dei beni.

Infine, successione legittima come per i coniugi, agevolazioni fiscali, sovvenzioni e assegni di sostentamento previsti dalle norme vigenti. La proposta dell’esponente di Forza Italia, Dario Rivolta, che raccoglie i consensi dei laici della Cdl, prevede che il ‘pacs’ regoli quelle forme di convivenza fra due individui, indipendentemente dalle motivazioni che li inducono a convivere.

Questo ‘patto’ viene sottoscritto davanti ad un ufficiale di stato civile, ed è modificabile per espressa dichiarazione dei contraenti. Il ‘pacs’ non attribuisce però ai contraenti, neanche indirettamente, uno status giuridico. Il tema, anche se dati ufficiali non esistono, dovrebbe interessare oltre mezzo milione di persone che oggi convivono in Italia.