Un incontro fra Guardia di finanza e imprese tessili del distretto di Carpi (affiliate all’ Unione industriali di Modena) per discutere della tutela del ‘made in Italy’. All’ ordine del giorno il problema della contraffazione e dell’ impiego di forza lavoro non regolare che causano danni alle aziende italiane e perdite considerevoli per i prodotti made in Italy, soprattutto quelli del sistema moda.

Alla riunione sono intervenute circa 40 aziende del settore e il presidente dell’ Unione Vittorio Fini che, aprendo l’incontro, ha ricordato come “Carpi costituisca una realtà importante per la nostra economia. Complessivamente conta 11.000 aziende che danno lavoro a più di 35.000 addetti ed è nota per aver saputo creare un forte distretto della maglieria e del tessile – abbigliamento. Ma sappiamo bene che questo asse portante dell’ economia negli ultimi dieci anni ha perso il 20% del fatturato complessivo. Una tendenza che purtroppo non sembra arrestarsi come dimostrano anche i dati sull’ export modenese nel primo trimestre 2004 (-18,6% nel tessile e -37,4% nell’abbigliamento)”. Fra le molteplici cause della crisi il presidente ha indicato la concorrenza dei produttori stranieri, sottolineando come questa non sempre avvenga ad armi pari.
“Contraffazioni e falsificazioni dei nostri marchi e dei nostri prodotti – ha concluso Fini – sono all’ ordine del giorno. E, se nei paesi dell’ estremo Oriente i bassissimi costi della manodopera sono ottenuti attraverso il disconoscimento delle regole e elle condizioni minime di tutela del lavoratore, questi metodi sono esportati anche in occidente: la scoperta di laboratori clandestini è ormai comune anche nella nostra realtà”. Il colonnello Antonio Mazzarotti, comandante provinciale delle Fiamme gialle invitato all’ incontro, ha sottolineato la consistente attività di repressione di tutte le irregolarità. Ma ha aggiunto: “E’ impossibile pensare di poter contrastare un fenomeno di questo tipo solo con la repressione. E’ necessario un supporto legislativo più moderno e adeguato alle esigenze attuali. Le forze dell’ ordine devono poter contare su una legge che istituisca il marchi made in Italy e ne stabilisca gli elementi di tutela”.