Telefonini spenti oggi dalle 12 alle 14 in tutta l’Emilia-Romagna. L’appello è di Intesaconsumatori che invita i cittadini ad aderire allo sciopero dei cellulari per protestare contro le elevate tariffe della telefonia mobile praticate in Italia.

“Lo sciopero – fanno sapere Adoc, Adusbef, Codacons e Federconsumatori in un comunicato – vuole essere una forma di protesta anche contro inutili scatti alla risposta, aumenti dei prezzi degli sms (15 centesimi di euro l’uno mentre in Francia il loro prezzo è sceso a 9 cent), servizi inutili, promozioni truffaldine, chiamate ai telefoni fissi a prezzi da capogiro, loghi e suonerie che rappresentano solo l’ultimo business della telefonia mobile, la vergogna del roaming internazionale con tariffe misteriose e assenza di trasparenza sui costi a carico degli utenti italiani che vanno all’estero e che vogliono utilizzare il telefonino. E poi il business della number portability, con i gestori che trattenevano i crediti residui di chi cambiava compagnia e le enormi difficoltà per conoscere il gestore a cui appartiene un numero da chiamare”. L’invito è di aderire all’iniziativa, che costerà alle compagnie parecchi milioni di euro. Nulla comunque in confronto agli incassi che gli operatori registrano ogni anno.

Secondo le stime di Intesaconsumatori gli utenti emiliano-romagnoli hanno speso nell’ultimo anno 1,2 miliardi di euro solo per la telefonia mobile, ovvero circa 350 euro a utente. Per chi non potesse fare a meno di spegnere il cellulare, ma volesse comunque aderire allo sciopero, Adoc, Adusbef, Codacons e Federconsumatori ricordano di togliere la suoneria e la vibrazione, di non accettare chiamate in arrivo, di non leggere sms o mms ricevuti e non inviarne, di non effettuare squilli per essere richiamati e, per finire, di evitare di controllare assiduamente il display per vedere se qualcuno ha chiamato.