E’ l’Emilia-Romagna la regione in cui c’è stato il maggior numero di casi di maltrattamento agli animali nei primi sei mesi dell’ anno. E’ quanto emerso dal primo rapporto dell’Osservatorio sui maltrattamenti dell’ Enpa (Ente nazionale protezione animali).

Un dato, quello emiliano-romagnolo, che non deve però essere visto solo in chiave negativa, ma che deriva dal maggior numero di controlli e di segnalazioni rispetto ad altre regioni italiane. Su un totale di 373 casi accertati a livello nazionale, che hanno coinvolto più di 40.000 animali di cui 30.000 circa quelli uccisi, 70 sono stati segnalati in Emilia-Romagna. Al primo posto della spiacevole classifica Parma (33 casi), seguita da Forlì-Cesena (14), Ravenna e Bologna (5), Rimini (4), Piacenza (3), Ferrara e Reggio Emilia (2) e infine Modena e San Marino (1).

Un monitoraggio basato sull’ elaborazione dei dati raccolti da 390 testate giornalistiche, da 19 siti internet, da fonti istituzionali (Corpo forestale, carabinieri, polizia e guardia di finanza), ma soprattutto dai 32 osservatori locali dell’ Enpa sparsi su tutto il territorio nazionale. Due quelli dell’ Emilia-Romagna, uno a Parma e uno a Piacenza, coordinati dalla sede regionale di Bologna. “Il dato che mette l’ Emilia-Romgana al primo posto per i casi di maltrattamento – ha precisato il consigliere nazionale dell’ Enpa, Luciano Giuffrida, durante la presentazione del rapporto a Bologna – deve essere visto in chiave positiva, nel senso che qui ci sono fonti, informazioni e non mancano segnalazioni e denunce. In altre regioni italiane, dove tutti sappiamo quel che succede agli animali, queste informazioni non circolano e quindi si hanno dati statistici più bassi”.