Sono oltre quarantamila gli animali vittime, nei primi sei mesi del 2004, di episodi di maltrattamento. Lo evidenzia il primo rapporto semestrale dell’Osservatorio nazionale sui maltrattamenti dell’Ente Nazionale Protezione Animali. Il rapporto è stato presentato nel corso di sei conferenze stampa che si sono tenute contemporaneamente a Roma (presso la Camera dei Deputati) e a Milano, Bologna, Genova, Cagliari e Crotone.

Da gennaio a giugno de 2004, secondo i dati forniti dall’Enpa, sono stati 41.667 gli animali coinvolti in casi di maltrattamento, di cui 2.267 cani e 249 gatti. Degli oltre quarantamila animali vittime, ben 30.179 (di cui 201 cani e 181 gatti) sono stati uccisi. Il numero dei casi di maltrattamento accertati sono 373; 280 quelli denunciati alla magistratura.

L’Osservatorio Enpa ha rilevato inoltre la presenza di veri e propri “animal killer”: a fronte di quasi quattrocento casi accertati, infatti, gli animali coinvolti sono oltre quarantamila. Questo perché in alcuni casi è stata constata l’uccisione contemporanea di migliaia di animali.

La presentazione del rapporto segue di pochi giorni l’approvazione definitiva della nuova legge sui maltrattamenti che prevede il carcere per chi sevizia, uccide o abbandona gli animali. Nel 46% dei casi raccolti dall’Enpa si conosce l’autore dei maltrattamenti. A presentare le denunce sono stati l’Enpa nel 30% dei casi, le Forze dell’ordine (29%), testimoni o altre associazioni (24%), proprietari degli animali (16%). Sono le città i luoghi più a rischio: all’interno dei perimetri urbani sono stati registrati 163 casi, 104 nelle campagne e nei boschi, 106 nelle aree considerate domestiche (abitazioni, aree e giardini condominiali).

L’Osservatorio ha inoltre stilato una classifica regionale. L’Emilia Romagna è in testa con 70 casi si maltrattamento, seguita dalla Lombardia (40 casi), dal Piemonte (33), dal Veneto (29), dalla Sicilia (28), dalla Liguria (27), dalla Toscana (18), dalla Campania (16), dalla Puglia (15), dalle Marche (14), dall’Abruzzo e dalla Sardegna (13), dalla Calabria (11), dall’Umbria (8), dal Molise (6), dal Trentino Alto Adige (4), dalla Basilicata e dal Friuli Venezia Giulia (3). Chiude la classifica la Valle d’Aosta con zero casi.

Il primato dell’Emilia Romagna (e della provincia di Parma, in particolare, prima area italiana) viene spiegato dall’Osservatorio Enpa con la propensione alla denuncia: in quella regione, infatti, esiste una maggiore sensibilità e i testimoni dei casi di maltrattamento presentano le denunce. Il rapporto evidenzia inoltre l’escalation degli avvelenamenti: 56 i casi accertati in sei mesi.

L’Osservatorio ha raccolto i dati quotidianamente da 390 fonti giornalistiche, consultando le fonti istituzionali e conta, soprattutto, su una rete di osservatori locali che raccolgono i dati e li immettono nella banca dati nazionale. Il rapporto nazionale sui maltrattamenti è destinato a diventare un appuntamento fisso dell’Ente Nazionale Protezione Animali.