La Corte costituzionale respinge il ricorso presentato nel dicembre 2003 dalla Presidenza del Consiglio dei ministri sulla legge regionale n. 20 del 20 ottobre 2003, in materia di servizio civile.

Tra le novità più rilevanti previste dal provvedimento, l’apertura del servizio civile anche ai ragazzi tra i 15 e i 18 anni, agli adulti e agli anziani, e il riconoscimento delle attività svolte in qualià di volontari e obiettori di coscienza, come crediti formativi per l’università e l’accesso al mondo del lavoro.

Con il ricorso depositato, la Presidenza del Consiglio dei ministri aveva impugnato gli articoli 5, 12 e 22 della legge, imputando alla Regione di aver ecceduto nelle proprie competenze, in particolare nell’articolo 12, andando a incidere nella materia ‘difesa’, riservata allo Stato. Secondo la sentenza emanata dalla Corte, invece, si tratterebbe non di ‘eccesso di competenze’, ma di ‘volontà’, da parte della Regione, ‘a collaborare’.

”Accogliamo con soddisfazione la sentenza della Corte costituzionale – afferma l’assessore regionale alle Politiche sociali, Gianluca Borghi – che dimostra come il nostro intento sia sempre stato esclusivamente quello di sostenere, in uno spirito di collaborazione con lo Stato, il valore dell’esperienza del servizio civile, così utile ai nostri giovani ed alla comunità. In un periodo di grande incertezza per il servizio civile nazionale – continua Borghi – l’impegno della nostra Regione è quello di aiutare e rilanciare tale dimensione, e la sentenza della Consulta ci rafforza ulteriormente in tal senso”.