Il governo è disponibile ad accogliere la proposta delle Regioni di far decorrere il termine per la presentazione delle domande di condono dall’approvazione delle leggi regionali, ma questa deve avvenire entro il 12 novembre. Il termine ultimo per le domande rimane il 10 dicembre.

E’ questa l’indicazione emersa nell’incontro tecnico-politico, che si è svolto ieri a Roma, tra i rappresentanti degli assessorati regionali all’Urbanistica, rappresentanti dei Comuni,il ministro per gli Affari Regionali Enrico La Loggia e il sottosegretario all’Economia Giuseppe Vegas. Scopo della riunione era quello di individuare eventuali proposte emendative al decreto legge 168 per la parte relativa alla disciplina del condono edilizio. Vegas e La Loggia – secondo quanto ha riferito Franco Maria Botta, assessore regionale all’Urbanistica della Regione Piemonte – si sono riservati di valutare le posizioni emerse e giovedì dovrebbe riunirsi la Conferenza unificata governo, Regioni e Comuni. Tra i temi affrontati quello delle istanze di sanatoria presentate prima della sentenza della Corte Costituzionale.

Una delle ipotesi è quella di consentire ai cittadini di ritirarle, ma le Regioni hanno chiesto che siano esplicitamente escluse ricadute penali per i cittadini che hanno presentato le domande in base al condono così come disciplinato prima della sentenza della Corte. C’é invece differenza di vedute tra le Regioni sulla possibilità di condono nelle aree demaniali e soggette a vincolo ambientale e idrogeologico: la Campania vorrebbe che il governo la negasse, mentre Piemonte, Emilia Romagna e Toscana ritengono che una decisione in tal senso sia di competenza delle Regioni. Tra le richieste dell’Anci c’é invece quella che la maggior parte del gettito del condono vada ai Comuni, sia attraverso le oblazioni sia attraverso gli oneri di concessioni. Su questo punto il governo deve valutare il problema delle competenze delle Regioni.