“Le riforme che andranno a modificare la seconda parte della Costituzione, sono il frutto di un grande lavoro e di un confronto costante – afferma il Consigliere Regionale Fabio Filioppi di Forza Italia – un testo che va nella direzione di una maggiore efficienza di tutta la macchina dello Stato.”

Filippi sostiene che la nuova riforma mette al centro gli elettori, che potranno indicare direttamente il Capo del Governo, alla maniera americana.
Il Parlamento sarà più snello ed efficiente, infatti verrà sensibilmente diminuito il numero dei deputati e dei senatori, ben il 20% in meno. E’ una svolta storica.
Camera e Senato si divideranno i compiti, non ruoli identici come oggi, che le due camere votano le stesse leggi; il Senato diventerà federale: un organo di rapporto diretto con le Regioni e di alta garanzia istituzionale.
La riduzione dei parlamentari porterà a un risparmio di mille miliardi di vecchie lire che potranno essere reinvestite in strade, ospedali e asili.
La riforma darà inoltre responsabilità precise alle istituzioni locali. La devoluzione attribuirà alle Regioni nuove responsabilità che prima erano condivise con lo Stato. “Finalmente – aggiunge il Consigliere – se qualche istituzione non funzionerà, si saprà di chi è la responsabilità: dello Stato che non ha dato gli opportuni finanziamenti o delle Regioni che non hanno saputo gestire adeguatamente le proprie risorse.
Purtroppo l’opposizione al nostro governo non ha il senso della responsabilità. Mi riferisco al professor Romano Prodi e al capogruppo dei Ds, Luciano Violante. Prodi ha parlato di una riforma che mina l’unità del Paese, Violante addirittura di totalitarismo. Credo che il Paese non abbia bisogno di questi proclami propagandistici, ma abbia bisogno di un confronto nel merito dei contenuti, dei progetti.
Inoltre la minaccia di referendum profilata da Rutelli non produce nessuna preoccupazione nel centro-destra. Per non parlare dell’incoerenza dell’Ulivo: D’Alema definisce una porcheria il premierato che lui stesso sosteneva con forza in Bicamerale quando era Presidente del Consiglio.”
Dall’inizio della legislatura il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi sta mantenendo gli impegni presi con gli italiani: dalla riforma sulla scuola, all’aumento delle pensioni minime, dalla realizzazione delle grandi opere alla riduzione delle imposte, dalla riforma del lavoro a quella sull’immigrazione, dagli ottimi risultati in ambito internazionale alla lotta al terrorismo fino alla già programmata riforma sulla giustizia.
Come dice giustamente il premier: “Quella che è stata più dimenticata è la moralità del fare, del costruire, del realizzare. Noi vogliamo combattere questa battaglia di moralità per cambiare l’Italia”.