Nel mese di gennaio i prezzi alla produzione agricola sono diminuiti di quasi il 10% rispetto a quelli dell’anno scorso con cali più accentuate per i cereali destinati alla produzione del pane e della pasta che sono calati di un terzo (-30%), per l’uva da vino (-20%), per pollame e conigli (-10%), per colture destinate alla trasformazione industriale (-9%), per le olive da olio (-7%) per la frutta (- 7%) e per gli ortaggi (- 4%).

E’ quanto afferma la Coldiretti sulla base delle rilevazioni effettuate dall’Ismea nel sottolineare che le prime stime per il mese di febbraio fanno prevedere alla produzione un sostanziale contenimento dei prezzi per la frutta e leggeri aumenti per le verdure dovuti agli effetti del maltempo.

Per evitare di cadere nelle “trappole del mercato” determinate dagli eccessivi rincari nei passaggi dal campo alla tavola una soluzione – sostiene la Coldiretti – è quella di saltare alcuni anelli della filiera recandosi nei mercati all’ingrosso o direttamente nelle imprese agricole. Approfittare dell’apertura dei mercati all’ingrosso ai privati cittadini, prevista dalla legge in orari determinati, consente risparmi con acquisti a collo (cassetta o altro) ma anche di usufruire degli eventuali “saldi last-minute mentre acquisti di qualità a basso prezzo sono possibili anche andando a comprare direttamente nelle aziende degli imprenditori agricoli prodotti locali e di stagione, che sono sfuggiti ai danni dal maltempo.
D’altra parte secondo una recente indagine di Agri 2000 divulgata dalla Coldiretti, sono aumentati del 10% gli italiani che hanno approfittato di questa modalità di acquisto e nel 2004 quasi tre italiani su quattro (71%) hanno fatto acquisti direttamente dagli agricoltori con un risparmio atteso dal 20 al 30%, ferme restando le superiori garanzie di freschezza e genuinità che un prodotto appena raccolto può garantire.

E pur di non rinunciare alla spesa in campagna – continua la Coldiretti – la maggioranza dei consumatori (54,5%) si dice addirittura disponibile a partecipare a gruppi di acquisto collettivi per avvantaggiarsi di ulteriori risparmi con l’acquisto di quantità elevate e minori costi di trasporto. Si tratta – afferma la Coldiretti – di una opportunità per i consumatori che possono così garantirsi acquisti genuini ed evitare la nota “moltiplicazione” dei prezzi dal campo alla tavola, ma anche di una occasione per le imprese agricole che possono vendere senza intermediazioni. Resta da superare la difficoltà di raggiungere le aziende che – sottolinea la Coldiretti – è in più della metà dei casi (53%) il principale ostacolo all’acquisto.