Ancora maltempo, con temperature glaciali, pioggia, foschia e neve sopra i 3-400 metri. E’ quanto emerge dal nuovo allerta meteo emesso dalla Protezione civile, secondo cui però la situazione meteorologica dovrebbe migliorare leggermente domani.

In particolare, il bollettino annuncia precipitazioni deboli, localmente moderate, su Campania, Molise, Basilicata, Puglia e Calabria, con neve al di sopra dei 400-600 metri. Temporanee, deboli nevicate al di sopra dei 300-500 metri si registreranno su Toscana, Marche, Umbria, Lazio e Abruzzo, mentre le precipitazioni ridurranno la visibilità e le temperature ancora basse, provocheranno gelate diffuse durante la notte sulle pianure del nord e sulle zone interne del centro. Venti forti da ovest su Sardegna, Sicilia, Calabria, Basilicata, Campania meridionale e Puglia, tendenti e mari molto mossi nei bacini meridionali e quelli intono la Sardegna.

L’agognato ‘caldo’, dunque, non arriverà. Né ora né nel futuro prossimo. Dopo un inverno particolarmente gelido, scordatevi un’estate calda. Sarà piuttosto una stagione ”fresca” quella che si profila all’orizzonte. E’ questa la previsione del metereologo, Paolo Ernani. ”Un inverno freddo, quello che ci tocca sopportare quest’anno per cui, aspettiamoci un’estate particolarmente fresca”.

Prova a tracciare un quadro climatico di ciò che ci attende, il collonnello Ernani, spiegandone i motivi all’AdnKronos. ”Le abbondanti piogge, il ghiaccio, la neve hanno, di per sè – osserva il meteorologo – la capacità di riflettere verso l’esterno il calore dei raggi solari. Quindi il terreno sottostante, che resta isolato, non riesce ad immagazzinare calore o lo fa in quantità minima. ”Ma – prosegue Ernani – proprio queste numerose irruzioni di aria fredda polare che ci hanno costretto in casa e che a quanto pare, non accennano a diminuire, hanno come conseguenza l’effetto di raffreddare quella vasta distesa di acqua salata, il mare, privandolo di enormi quantità di calore. Quindi, un mare con una situazione termica insufficiente, non potrà contribuire ad una certa mitezza dell’estate”’.
”E se l’anticiclone delle azzorre non si facesse sentire o non fosse abbastanza persistente?”, si chiede Ernani. ”Un ulteriore motivo questo – e’ la risposta- che ci porta a credere di dover fare i conti con un’estate tutt’altro che calda”.