Dalla Cina alla Russia, sempre con
l’Italia protagonista. Quest’anno, dopo il successo del progetto ‘Marco Polo’ che ha visto nel 2004 oltre 150 eventi del made in Italy conquistare il paese asiatico, l’attivita’ di promozione straordinaria si concentrera’ interamente sulla Russia.

Un piano, presentato alle istituzione russe dal Vice Ministro alle Attivita’ Produttive con delega al Commercio Estero Adolfo Urso, che prevede un investimento del Ministero di 15 milioni di euro, a cui partecipano con altri fondi anche 10 regioni italiane, enti pubblici e privati.
”Tra queste – ha detto Urso – anche l’Emilia Romagna, che esporra’ i suoi prodotti di alta gamma nelle boutique di Mosca e San Pietroburgo da settembre a ottobre; partecipera’ al festival del Fitness di Mosca (settembre) e alla fiera Agrofood di Krasnodar, a novembre”. Piu’ in generale, oltre 40 milioni di euro per lanciare e promuovere 50 manifestazioni tricolori: dall’arte al design, dalla musica alla gastronomia, dal cinema allo sport. Ma anche sfilate di moda, una missione spaziale congiunta e la rassegna ‘Mito e Velocita” a Mosca a gennaio 2006 (anche in questo caso con l’Emilia-Romagna protagonista).

”Dopo ‘Marco Polo’ e’ la volta di ‘Ciao Russia’ – ha spiegato il Vice Ministro – un’attivita’ di promozione straordinaria che prevede anche il supporto del Ministero degli Esteri e dell’Ice e che sara’ presentato in Italia con una conferenza stampa congiunta con i ministri Marzano e Fini. Il nostro obiettivo e’ di rafforzare la nostra presenza mettendo in campo le ‘quattro A’ del nostro Made in Italy: arredamento, abbigliamento, automazione e agroalimentare. Puntiamo a raggiungere un interscambio con la Russia di oltre i 18 miliardi di euro”. Nel 2004 il flusso commerciale italo-russo ha superato i 14,5 miliardi di euro, registrando una crescita di oltre il 21%. Le esportazioni italiane verso la Russia sono aumentate di circa il 27%, ma la produzione delle aziende italiane che hanno stabilimenti in Russia cresce ancora di piu’, nell’ordine del 25-30%, con punte fino al 50%.
In particolare sono tre le linee di indirizzo: investimenti, internazionalizzazione distretti e la conquista di nuove aree.
”Nel primo caso abbiamo creato un fondo ad hoc, gestito dalla Simest, di 70 milioni di euro per favorire la nascita di jont venture con il capitale pubblico che puo’ arrivare fino al 49%.
Sul fronte dei distretti – ha proseguito Urso – oggi siamo presenti con la Merloni a Lipetsk, nel settore metallurgico a Ekaterinenburg, con la Duferco per i semilavorati in acciaio. Ma altri distretti dovrebbero nascere nelle regioni di Mosca e San Pietroburgo per iniziativa della Federlegno nel settore dell’arredo e dell’Anci nel settore calzaturiero”.

”Infine – ha concluso – con questo progetto ‘Ciao Russia’ contiamo di promuovere il made in Italy verso quei 10 milioni di cittadini russi, considerati ricchi, che hanno un reddito pro capite mensile di oltre 700 dollari”.