Dal Belgio alla Corea, dalla Germania all’Irlanda, dall’Austria al Regno Unito: in ben 18 Paesi sui 30 dell’Ocse si percepiscono stipendi mediamente più alti di quelli italiani. La differenza è di quasi 9.000 euro l’anno con il Paese in vetta alla classifica, l’Australia, ma le buste paga del Belpaese restano assai più leggere anche di quelle di danesi, belgi, americani, giapponesi, per citarne alcuni. Rispetto ai tedeschi, poi, il salario è quasi 6.500 euro in meno.

Ma, restando in Europa, gli italiani possono vantare salari medi più consistenti dei francesi e degli spagnoli. A consentire un confronto tra la ”retribuzione lorda annuale” dei lavoratori dipendenti è una delle statistiche elaborate dall’Ocse che consente un confronto neutrale perchè tiene conto del costo della vita e quindi classifica i salari a parità di potere d’acquisto.

L’Italia, rispetto allo scorso anno, fa addirittura un passo indietro e scende dal diciassettesimo al diciottesimo posto.

– Australia, Danimarca, Belgio: salgono sul podio dei salari d’oro, rispettivamente con 28.677, 28.117, 26.651 euro di retribuzione lorda annuale media. Stipendi, nel caso del Paese dei canguri, più alti oltre il 30% in più di quelli italiani.

– Ma l’Italia si colloca un pò più giù della media dei salari Ocse e a surclassare le nostre buste paga figurano Paesi anche come l’Irlanda o la Corea. Migliori gli stipendi anche in America e in tutti i Paesi della Scandinavia, con la sola eccezione degli svedesi, subito dietro gli italiani nella classifica dell’organizzazione parigina. Dei Paesi più ‘vicini’ salari più leggeri in Francia (il 4,3% in meno) e in Spagna (addirittura il 15,4% in meno).

– Gli stipendi meno consistenti sono in Messico, dove si guadagna un quarto rispetto alla prima in classifica, l’Australia, e comunque il 65% in meno che in Italia. Salari più bassi anche in Ungheria, Repubblica Slovacca e Portogallo.