Allarme obesità, i consumi calano del 25% per le verdure e del 16% per la frutta, ‘Dal campo alla tavola i prezzi aumentano fino a sei volte per gli ortaggi e la frutta, come nel caso delle cipolle (+567%) e dei limoni (+519%) ma rincari non meno eclatanti si verificano per le carote (+400%), per le arance (+332%), per i finocchi (+252%) e la lattuga (245%)’.

E’ quanto rileva la Coldiretti, in riferimento ai dati Istat sull’andamento dell’inflazione, sulla base delle statistiche relative alla quarta settimana del mese di febbraio dell’Osservatorio prezzi del Governo che evidenzia, peraltro, nel primo mese del 2005 un preoccupante calo nei consumi domestici di verdure (-25%) e di frutta (-16%).

Gli aumenti di centesimi rispetto allo scorso anno che si sono verificati nei campi a seguito degli effetti del maltempo, che ha danneggiato i raccolti in molte aree del paese, si sono moltiplicati in modo ingiustificato – sostiene la Coldiretti – nel passaggio dalla produzione al consumo con pericolosi effetti sul lato della domanda. La forbice dei prezzi mette peraltro in evidenza – continua la Coldiretti – che esistono ampi margini da recuperare per consentire ai consumatori di fare acquisti convenienti e agli agricoltori di vedersi garantita una adeguata remunerazione dei prodotti che oggi in molti casi non arriva a coprire i costi.

Serve dunque – sostiene la Coldiretti – un impegno per la trasparenza nel passaggio degli alimenti dai campi alle tavole che riguarda la formazione dei prezzi, le caratteristiche qualitative dei prodotti e la correttezza dell’informazione in etichetta per arrivare ad un riequilibrio nei rapporti tra imprese agricole, industria, distribuzione e consumatori. Deve essere garantita la funzionalità degli osservatori prezzi 365 giorni all’anno con analisi che riguardano anche la verifica dei margini commerciali e meccanismi che segnalino l’allargamento ingiustificato delle forbici per garantire – sostiene la Coldiretti – prezzi adeguati ai produttori agricoli ed intervenire per correggere le frenate dei consumi legate ai prezzi al dettaglio eccessivi rispetto a quelli della produzione ma anche per facilitare la trasmissione al dettaglio dei ribassi dei prezzi alla produzione.