L’export delle regioni italiane è aumentato del 6,1% nel 2004 per un valore totale di 280.691,8
milioni di euro. L’aumento, rende noto l’Istat, è stato generalizzato in tutte le ripartizioni territoriali, ma a trainare è stata soprattutto l’Italia insulare con un incremento superiore alla media e pari all’11,9%. Per il nord est l’incremento è stato del 7,8% e per il Mezzogiorno del 7,7%. Tassi di crescita inferiori alla media nazionale invece per il Centro (+5,7%) e per il nord ovest (+4,4%).

Rispetto al 2003 l’aumento è stato del 3,8% verso i paesi europei e del 9,6% verso l’area extra-UE.
In particolare, la crescita del 4,4% dell’Italia nord-occidentale (da cui proviene comunque il valore più alto dell’export, pari ad oltre 113 miliardi di euro) ha interessato soprattutto i flussi verso i paesi extra Ue (Russia e Mercosur in testa). La Valle d’Aosta ha registrato il più elevato incremento (+19,6%), indotto soprattutto dalle vendite dei metalli e prodotti in metallo e delle macchine e apparecchi meccanici. Le esportazioni della Lombardia, che incidono per il 27,9% del complesso nazionale, hanno registrato un aumento del 4,6%, derivato dal settore metalmeccanico, dai prodotti chimici e dagli articoli in gomma e materie plastiche. Anche in Piemonte la crescita (+4,2%) è stata favorita dalle vendite del settore metalmeccanico. Il leggero incremento della Liguria (+0,3%) è dovuto invece al favorevole andamento delle vendite delle macchine e apparecchi meccanici, elettrici e di precisione e degli articoli in gomma e materie plastiche.

Anche per l’Italia nord orientale, l’incremento dell’export, spiega l’Istat, è stato favorito in particolare dalla crescita rilevante dei flussi verso i paesi extra Ue (+11,4%). Il consistente aumento del Friuli-Venezia Giulia (+19,6%) deriva soprattutto dalle maggiori vendite del settore metalmeccanico ed in particolare dei mezzi di trasporto. L’incremento dell’Emilia Romagna (+9,1%) deriva anche in questo caso dall’aumento delle vendite nel settore metalmeccanico, dei prodotti chimici e fibre sintetiche e artificiali e dei prodotti alimentari, bevande e tabacco. Il +8,1% del Trentino-Alto Adige ha risentito positivamente dell’aumento del settore metalmeccanico, degli articoli in gomma e materie plastiche e dei prodotti delle industrie tessili e dell’abbigliamento. Il +4,2% del Veneto è stato invece trainato dal settore metalmeccanico.

Nell’Italia centrale l’aumento significativo delle esportazioni per l’Umbria (+9%) si basa sulle vendite del settore metalmeccanico e dei prodotti chimici e fibre sintetiche e artificiali. L’incremento della Toscana (+6,9%) ha riguardato le vendite dei prodotti nel settore metalmeccanico e quello dei prodotti chimici e fibre sintetiche e artificiali. Il Lazio (+5,5%) ha incrementato le vendite soprattutto nei prodotti chimici e fibre sintetiche e artificiali e nei prodotti petroliferi raffinati. Infine le Marche (+2,3%) hanno registrato aumenti del settore metalmeccanico esclusi i metalli e prodotti in metallo, degli articoli in gomma e materie plastiche e della carta, prodotti di carta, stampa ed editoria.

Al Sud (+7,7%) le esportazioni sono aumentate in ogni regione salvo che nella Basilicata (-16,9%). In Calabria (+13,7%) sono aumentati i prodotti dell’agricoltura e della pesca, i prodotti tessili, cuoio e abbigliamento, gli articoli in gomma e i mezzi di trasporto; in Puglia (+13,7%) l’aumento ha interessato il settore metalmeccanico e i prodotti chimici e fibre sintetiche e artificiali; in Abruzzo (+13,4%) sono aumentate le esportazioni dei prodotti metalmeccanici, e dei prodotti alimentari, bevande e tabacchi; in Campania (+3,8%) sono cresciute le vendite del settore metalmeccanico e degli articoli in gomma e materie plastiche; in Molise (+3,5%) l’incremento ha riguardato il settore metalmeccanico, i prodotti tessili, cuoio e abbigliamento e i mobili.

Infine, per quel che riguarda l’Italia insulare, l’aumento delle vendite all’estero della Sardegna (+16,7%) è dovuto soprattutto alle vendite dei prodotti petroliferi raffinati, dei prodotti chimici, dei metalli e prodotti in metallo e dei mezzi di trasporto. L’aumento delle vendite della Sicilia (+9,6%) ha riguardato i prodotti petroliferi raffinati, i prodotti metalmeccanici (esclusi i mezzi di trasporto), i prodotti alimentari, bevande e tabacco e i prodotti chimici e fibre sintetiche e artificiali.