“Fare la spesa è meno pesante se si acquistano prodotti Made in Italy per i quali quasi due terzi (63%) delle casalinghe italiane sono disponibili a spendere di più pur di aver certificata l’origine nazionale dal campo alla tavola”.

E’ quanto emerge da una Indagine Coldiretti-Ispo sulle opinioni degli italiani sull’alimentazione, presentata alla XXXIII Assemblea Coldiretti, dalla quale si evidenzia che anche tra i consumatori “professionisti”, come le casalinghe che esprimono una opinione, emerge una disponibilità a pagare di più un prodotto alimentare certificato per l’origine italiana.

E tra le casalinghe attente all’origine nazionale degli alimenti acquistati, il 5% – precisa la Coldiretti – è pronta a pagare addirittura oltre il 10% rispetto a prodotti non garantiti, il 30% un “sovraprezzo” compreso tra il 5 e il 10% e il 60% non si spaventa di spendere fino al 5% in più. Si tratta di una dimostrazione di “patriottismo” che il caro prezzi e l’inflazione rilevata dall’Istat non sembrano avere intaccato ed è motivata dal fatto che – sostiene la Coldiretti – quasi il 67% delle casalinghe che esprime una opinione è d’accordo sul fatto che “se un prodotto alimentare è italiano sono più sicuro da dove proviene e quindi mi fido di più”.

Una convinzione che – continua la Coldiretti – esce rafforzata dalle recenti emergenze sanitarie alimentari, come quelle che si sono verificate con la mucca pazza dell’Inghilterra il pesce al mercurio del baltico, il latte alla diossina del Belgio e i polli all’antibiotico del Brasile. Rischi per la salute che tendono ad aumentare con l’intensificarsi degli scambi commerciali, favoriti dalla globalizzazione, di fronte ai quali le casalinghe nella quasi totalità dei casi (97%) non hanno dubbi nel ritenere determinante la possibilità che venga sempre indicato in etichetta il luogo di origine del prodotto agricolo contenuto negli alimenti.

La ricerca di garanzie da parte delle casalinghe nel momento di fare la spesa trova conferma – riferisce la Coldiretti – anche nel crescente interesse nei confronti delle produzioni certificate: nel 2004 sette casalinghe su dieci hanno acquistato prodotti alimentari con origine territoriale controllata (Dop, Docg), sei su dieci cibi biologici, oltre la metà prodotti garantiti per l’assenza di organismi geneticamente modificati (Ogm free) e tre su dieci prodotti del commercio equo e solidale.