‘Urgente una rivisitazione delle procedure di rilevazione e formazione dei prezzi da parte delle commissioni camerali e l’unità di intenti ed azione del mondo agricolo’. Sono queste le sollecitazioni avanzate da Asser, Assosuini, Opas, Cia, Confagricoltura e Copragri dell’Emilia-Romagna per cercare di affrontare il problema della divaricazione sempre più ampia ed insostenibile tra il costo di produzione ed il prezzo riconosciuto alle imprese.


Nonostante il contenuto aumento delle produzioni (+2,3%) e il sostanziale aumento delle esportazioni (+15,4%) , la grave crisi di mercato dei suini non accenna a finire, anzi dopo un 2004 disastroso questo primo scorcio del 2005 registra un sostanziale continuo calo dei prezzi dei suini vivi (euro 1,00 al Kg. di carne) a fronte di un inesorabile costante aumento dei costi di produzione (euro 1,30 al Kg. di carne) che di fatto si traduce per gli allevamenti in un drammatico aumento delle perdite nette con l’impossibilità di attuare gli investimenti necessari per restare competitivi in un mercato sempre più globale.

I suinicoltori, nel lamentare di essere gli unici attori della filiera a pagare pesantemente la grave crisi di mercato, denunciano come a fronte di un drastico calo dei prezzi dei suini all’allevamento non corrisponde un adeguato calo del prezzo della carne suina al consumo attestata da tempo sui 8-9 Euro Kg/Carne. Questa situazione non fa che appesantire il mercato in un momento in cui è necessario il rilancio del consumo di carne suina nazionale e la costruzione di relazioni interprofessionali in grado di fare una giusta ripartizione del valore aggiunto conseguente al prezzo normalmente pagato dai consumatori .

In questo contesto Asser, Assosuini, Opas, Cia, Confagricoltura e Copragri dell’Emilia-Romagna condividono il disagio degli allevatori chiamati a rappresentare la categoria in seno alle commissioni camerali dei mercati nel momento in cui devono assumere le responsabilità di fissare un prezzo ampiamente al di sotto del costo di produzione tale da mettere in serie difficoltà la sopravvivenza stessa delle imprese suinicole.
Nel merito, oltre alla necessità di una rivisitazione urgente delle procedure di rilevazione e formazione dei prezzi da parte delle commissioni camerali, le sottoscritte organizzazioni evidenziano la necessità di valorizzare la produzione nazionale.

E’ auspicabile, infine, sottolineano le organizzazioni firmatarie dell’appello, che si dia corso, per l’interesse del sistema produttivo regionale e nazionale, ad iniziative unitarie del mondo agricolo finalizzate all’individuazione di proposte organiche per dare soluzioni e portare chiarezza in un mercato che sta attraversando una profonda crisi.