Al Dipartimento di Matematica dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia si illustra il funzionamento di strumenti logici elaborati per definire ‘vaghi’ concetti usati comunemente nel linguaggio. Ne parleranno a Modena, questo pomeriggio, Massimo Mugnai e Daniele Mundici.


Molte parole che usiamo nella vita ordinaria hanno un significato vago. ‘Alto’, per esempio, oppure ‘calvo’ o ‘vecchio’ sono termini qualitativi che non hanno contorni definiti e – in certi casi – saremmo in imbarazzo, se dovessimo determinare se qualcuno è, davvero, ‘alto’, ‘calvo’ o ‘vecchio’. Parole e concetti vaghi costituiscono, però, gran parte delle parole e dei concetti che impieghiamo ogni giorno.

Alla vaghezza si associa un celebre paradosso, detto del “sorite” (da ‘soros’, ‘mucchio’ in greco), che è difficile da analizzare e che rispunta nelle situazioni più inaspettate, quando vengano impiegate nozioni, sostenute da indicazioni piuttosto generiche. Per trattare il paradosso del “sorite” e, più in generale, la vaghezza, sono stati elaborati strumenti logici, come le logiche a infiniti valori, la cosiddetta “fuzzy logic” o le “supervalutazioni”.

Questi strumenti, come funzionano, il problema di dove propriamente debba essere situata la vaghezza, se nel soggetto, che considera la realtà, oppure nella realtà stessa, verranno meglio approfonditi nel corso di una conferenza pubblica dal titolo ‘Logica della vaghezza‘, organizzata per quesato pomeriggio alle 15,00 presso il Dipartimento di Matematica dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia (via Campi, 213/b) a Modena.

La discussione su questo appassionante tema, il terzo promosso nell’ambito del ciclo “Matematici e filosofi si incontrano”, volutamente trattato in modo semplice e – quindi – fruibile da un pubblico ampio ed eterogeneo, di studenti delle superiori ed universitari, specializzandi della Scuola di Specializzazione all’Insegnamento Secondario, docenti e professori, ma anche di tanti appassionati semplicemente interessati alla questione, sarà introdotta dagli interventi del prof. Massimo Mugnai (Scuola Normale Superiore di Pisa) e Daniele Mundici (Univ.di Firenze).