È ferma la crescita demografica delle imprese nel primo trimestre del 2005. E’ quanto evidenziano i dati di Movimprese, la rilevazione periodica condotta da InfoCamere, società consortile di informatica delle Camere di Commercio italiane.

Tra gennaio e marzo il saldo tra il numero delle aziende che si sono iscritte al Registro delle Imprese delle Camere di commercio (126.849) e quelle che si sono cancellate (127.711) si è attestato a –862 unità, pari ad una variazione dello
0,01% nello stock delle imprese esistenti che, alla fine di marzo, è sceso a 5.997.561 unità.

I dati sono stati diffusi da Unioncamere sulla base di Movimprese, la rilevazione periodica condotta da InfoCamere – la società consortile di informatica delle Camere di Commercio italiane (il rapporto è disponibile all’indirizzo Infocamere).

“La calma apparente nella demografia delle imprese – ha detto il Presidente di
Unioncamere, Carlo Sangalli, commentando i dati di Movimprese – nasconde in realtà
fenomeni di profonda trasformazione dell’apparato produttivo e imprenditoriale del paese. La
necessità di riposizionarsi sullo scenario della competizione globale mantiene ancora la nostra
economia su livelli di bassa crescita, ma sotto la superficie si muovono forze che stanno
spostando il nostro sistema verso un modello di economia più avanzato. Si allarga la platea
delle imprese dei servizi, mentre l’industria sceglie sempre più la via delle aggregazioni e delle
alleanze di filiera, con l’obiettivo di far crescere la qualità del Made in Italy per restare sul
mercato in termini competitivi. E’ un processo inevitabile e direi necessario – ha concluso
Carlo Sangalli – che va però accompagnato con politiche mirate alle reali esigenze degli
operatori, che in questa fase hanno soprattutto bisogno di tre cose: di una riduzione del carico
fiscale sulle loro attività approfittando della necessaria revisione dell’Irap, di regole
commerciali più moderne con il varo della nuova normativa fallimentare, e di un sistema di
promozione delle imprese italiane sui mercati esteri capace di sfidare i nostri principali
concorrenti in un contesto di regole internazionali che facciano valere il principio di reciprocità
e garantiscano più trasparenza per i consumatori”.