“Negli Stati Uniti è aumentato del 10,3% il valore delle importazione di vini italiani che conquistano la leadership davanti ai francesi che dopo la grave debacle fatta registrare nel 2004 (-20%) incrementano la propria presenza con un +7,5 % in valore mentre gli australiani arrestano la tumultuosa crescita e per la prima volta dopo anni presentano un trend negativo di mercato con un meno 0,2%”.

E’ quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che, in controtendenza con i dati generali sul commercio estero ad aprile divulgati dall’Istat il vino italiano, nel primo quadrimestre del 2005, registra un buon risultato negli States sulla base delle elaborazioni Ismea sui dati del dipartimento del Commercio statunitense. Il vino Made in Italy – spiega la Coldiretti – copre nel 2005 una quota di circa il 30% del valore dei vini importati seguito dal 28% della Francia e dal 23% dell’Australia.
Un risultato incoraggiante per la principale voce dell’export dell’industria agroalimentare nazionale – afferma la Coldiretti – che trova negli States il primo mercato extracomunitario di sbocco con un quarto del valore delle esportazioni di vino Made in Italy. Le esportazioni nazionali di vino sul mercato statunitense – continua la Coldiretti – potrebbero peraltro raddoppiare se dagli accordi sul commercio internazionale nell’ambito del Wto venisse anche un chiaro segnale di stop alla “vinopirateria” e al “falso” Made in Italy.

Secondo una recente indagine – riferisce la Coldiretti – solo negli Stati Uniti il mercato dei vini di imitazione del Made in Italy è infatti quasi uguale a quello delle nostre esportazioni ed in altre parole è “falsa” una bottiglia su due e non è quindi difficile incontrarsi con curiose bottiglie di Chianti, Sangiovese, Refosco e Barbera anche Rosé, Barolo e Super Piemontese prodotti in California ma anche Moscato e Malvasia, con “DOC” californiane Napa Valley o Sonoma County. In realtà – continua la Coldiretti – sono numerosi i Paesi dove è possibile spacciare vini locali come italiani e ad essere più imitati sono il Chianti, il Lambrusco, il Marsala e la Grappa.

L’Italia – conclude la Coldiretti – è il secondo Paese produttore di vino in Europa con 51 milioni di ettolitri nel 2004, dei quali 24,6 di vini bianchi e 26,3 rossi o rosati, e può contare su un patrimonio di 453 vini Docg, Doc e Igt, che rappresentano il 60 per cento della produzione nazionale di vino che genera un fatturato complessivo di circa 8,5 miliardi di Euro.