Sei appuntamenti, il martedi’ e
giovedi’ delle ultime tre settimane di luglio, che coinvolgono musicisti e studiosi nell’analisi del rapporto tra musica e natura, visto secondo visuali e atteggiamenti anche molto diversi, dall’intima adesione alla distanza critica. E’ la rassegna ‘La natura nella musica. Ascolti musicali aspettando la sera nel parco di Villa Ghigi’, organizzata dalla Fondazione Villa Ghigi nell’ambito di ‘Bolognaestate’, che si terra’ in un prato a brevissima distanza dalla villa sui colli bolognesi.


Uno dei punti di vista con cui analizzare il rapporto, hanno spiegato gli organizzatori, e’ quello di assumere un tema, ad esempio quello dell’acqua, e vederlo rispecchiato in generi musicali di ogni tipo: dalla musica etnica (i pigmei che suonano la superficie dell’acqua) a quella classica (l’intrattenimento nelle corti settecentesche), dalla musica romantica (il sublime e il pauroso dei marosi e cosi’ via) sino al jazz/blues, al pop, alla musica contemporanea, alle colonne sonore.

Un’altra possibilita’ e’ indagare la presenza della natura nella musica descrittiva, nei poemi sinfonici, nelle opere liriche. E, ancora, riascoltare il canto degli uccelli nell’opera di Olivier Messiaen o i suoni naturali e ambientali che entrano direttamente nella composizione.
”I frequently hear music in the heart of noise” disse una volta George Gershwin, volendo semplicemente affermare la legittimita’ di usare i suoni cosi’ come sono e si trovano.