‘E venne il Grande Spedale’ e’ il libro, commissionato dalla Ausl locale ai professori universitari Giuliano Muzzuoli e Andrea Giuntini, che racconta le vicende ospedaliere di Modena, incentrate su tre episodi fondamentali: la costruzione nel 1758 del Grande Spedale degli infermi, noto come Sant’Agostino; l’apertura del Policlinico nel 1963 e del Nuovo Ospedale Sant’Agostino-Estense nel 2005.


Nelle 160 pagine del volume, strutturato in cinque capitoli e corredato di foto d’epoca e recenti, vengono quindi ricostruiti piu’ di due secoli di ricoveri, da quelli della meta’ del Settecento con una durata media di quaranta, cinquanta giorni in stanze affollate e con una lavagna ai piedi del letto per indicare diagnosi e medicine, a quelli nel nuovo ospedale inaugurato il 2 giugno, in camere a due letti con stazione multimediale, aria condizionata, robot chirurgico e robot per trasportare i materiali, tablet pc a disposizione del medico per scrivere nel computer i dati clinici al letto del paziente.

Si tratta di un lavoro, hanno spiegato gli autori, che esplora la storia degli ospedali modenesi dalla parte delle istituzioni, delle infrastrutture, dell’organizzazione e della gestione, mentre si pone meno dalla parte del malato.


L’idea della ricerca storica – ha spiegato presentando l’iniziativa il direttore della Ausl modenese Roberto Rubbiani – va rintracciata nella volonta’, alla vigilia dell’inaugurazione del nuovo ospedale, di conservare la memoria di quello vecchio e di ”fotografare questo momento storico, offrendo spunti di riflessione a chi ama leggere le vicende passate, per curiosita’, ma anche per interpretare meglio il futuro”.