Milano e Crotone sono i poli opposti dello sviluppo in Italia. Lo comunica la banca dati di Confindustria che ha stilato una graduatoria in base a diversi indicatori, come la forza di lavoro, i depositi bancari o i premi assicurativi.

Prima è la provincia di Milano con un valore pro-capite pari a 146,8 commisurato all’indice uguale a 100 rappresentativo della media nazionale. Seguono Bologna (127,4), Modena (126,2), Roma (124,4) ed Aosta (123,7). Ultima è Crotone (59,2). Penultima Vibo Valentia (60,1), preceduta da Enna (63,0), Foggia (63,3) e Caltanissetta (63,5).

L’indagine di Confindustria conferma ‘il profondo squilibrio territoriale italiano’, tenuto conto del fatto che ben due terzi della popolazione del Mezzogiorno sono concentrati in 23 province che presentano un indice di sviluppo uguale o inferiore al 70% della media nazionale. Di contro, oltre i quattro quinti della popolazione del Nord risiede in 31 province che hanno un livello di sviluppo nettamente più alto di questa stessa media.