E’ di quasi due milioni di euro l’importo complessivo della variazione al bilancio della Provincia di Modena approvata nei giorni scorsi dal Consiglio provinciale che prevede l’anticipo al 2005 degli interventi finanziati con mutui per il progetto speciale della rete a banda larga per scuole superiori e biblioteche (700 mila euro) e della realizzazione di percorsi natura (310 mila euro), mentre sono previsti anche storni per l’acquisto di arredi scolastici e per interventi di manutenzione straordinaria all’istituto Barozzi.


Con la variazione, approvata dalla maggioranza di centro sinistra con il voto contrario di tutti gruppi di opposizione, è stato destinato a reintegrare il fondo di ammortamento tutto il ricavato dalla vendita della ex caserma dei carabinieri di Carpi (un milione 135 mila euro) e altri ricavi in conto capitale per un totale di un milione e 219 mila euro. La differenza tra maggiori e minori entrate di parte corrente è di 480 mila euro, una parte dei quali destinata, in modo vincolato, all’attività scolastica per l’obbligo formativo e a spese di progettazione, mentre circa 260 mila euro sono utilizzati per costi gestionali e spese istituzionali.

Cesare Falzoni, capogruppo di An, ha dichiarato che “si conferma il giudizio sull’eccesso di tasse che gravano sui cittadini”, mentre per Luca Caselli (An) “quest’anno, grazie alla Finanziaria, finalmente si inizierà a tagliare le spese inutili degli enti locali”. E alla Finanziaria ha fatto riferimento anche la capogruppo di Forza Italia Claudia Severi dopo aver sottolineato come con la variazione si “facciano i necessari aggiustamenti al libro propagandistico del preventivo; così come disinformazione sono le lamentele per i tagli ai servizi: le risorse non calano, anzi, e se c’è qualcosa di meno bisogna ridurre i costi, per esempio per il materiale pubblicitario”. Anche Tomaso Tagliani (Udc) ha ricordato che “in momenti di vacche magre si riducono le spese e gli sprechi”, ma Andrea Sirotti (Ds) ha replicato che “i tagli ci sono davvero e sono pesanti; e se gli enti locali sono messi nelle condizioni di non fare più investimenti, si danneggia il Paese”. Temi ripresi anche da Stefano Lugli (Prc) e da Elena Malaguti (Margherita) che hanno ribadito come la Provincia e i Comuni siano impegnati a garantire comunque i servizi ai cittadini “nonostante un’oggettiva riduzione delle entrate”.