Le modalità di applicazione da parte dei Comuni della prima fase dell’Accordo regionale di programma sulla qualità dell’aria, al via da domani nelle città con più di 50.000 abitanti, confermano le preoccupazioni della Confesercenti regionale Emilia-Romagna sul rischio di disparità di trattamento che si potrà determinare, con questi provvedimenti, fra i vari settori economici, incidendo anche sulla capacità competitiva delle diverse tipologie d’impresa.

E’ singolare, infatti, che, mentre lo smog (in particolare le PM10) sia diffuso e si sposti su tutto il territorio, i provvedimenti di divieto della circolazione riguardino, nella grande maggioranza dei casi, solamente le aree urbane centrali, dove vi è una presenza diffusa di imprese commerciali, artigianali e di servizi di piccole e medie dimensioni, mentre le vie e i percorsi che conducono ai grandi centri commerciali rimangano accessibili e, evidentemente, privi di inquinamento. In alcune città della regione, addirittura, questi parcheggi vengono utilizzati come scambiatori.

Di fronte a questa situazione la Confesercenti ribadisce la propria contrarietà a provvedimenti di divieto della circolazione che non incidono significativamente sull’abbassamento del livello di inquinamento, mentre concorda con le misure adottate di tipo strutturale e con le politiche attive tendenti a risolvere il problema in maniera durevole e continuativa.