Sostituzione dei treni interregionali con treni intercity e conseguente aumento del 65% del costo del biglietto e del 20% dell’abbonamento. Costo che non corrisponderebbe ad un miglioramento del servizio perche’ la velocita’ di collegamento aumenterebbe solo a causa della soppressione di alcune fermate.

E’ questo – secondo il comitato regionale utenti ferroviari dell’ Emilia-Romagna, Crufer – il quadro nero che aspetta i viaggiatori (e in particolare i pendolari) della linea Milano-Bologna-Ancona, se la Regione Emilia-Romagna accettera’ la bozza di riorganizzazione del traffico proposto da FS-Trenitalia, che dovrebbe essere in vigore per un anno a partire dall’ 11 dicembre.


Secondo quanto hanno spiegato in una conferenza stampa gli esponenti del Crufer (comitato consultivo istituito dalla legge regionale sui trasporti, composto da comitato per la ferrovia Porrettana, associazione utenti Bologna-Verona, associazione pendolari di Piacenza, utenti Bologna-Portomaggiore, utenti trasporti pubblici, Legambiente E-R, Cittadinanzattiva, Federconsumatori) i treni interregionali saranno smantellati a favore degli intercity (come e’ avvenuto due anni fa sulla Bologna-Firenze), ma il minor tempo di percorrenza dipendera’ solo dall’ eliminazione di alcune fermate, oggi molto utilizzate dai viaggiatori.
”Ad esempio – ha precisato Franco Trespidi dei pendolari piacentini – sulla tratta Milano-Parma le stazioni perse saranno quelle di Fidenza, Fiorenzuola, Lodi, Lambrate e in parte Milano Rogoredo. La velocizzazione del servizio sara’ fatta sulla pelle di migliaia di pendolari: solo sulla Milano- Piacenza, per avere 6 fermate Ic in piu’, andranno perse 40 fermate Ir nelle stazioni pendolari”. Quanto ai treni regionali (Rv, regionali veloci) il servizio sara’ di peggior qualita’ rispetto agli Ir, perche’ i regionali hanno livelli di precedenza inferiori e tempi di percorrenza maggiori. Inoltre ci saranno treni ”a grappolo”, compressi in strette fasce orarie, seguiti e preceduti da lunghi tempi morti (fino a un’ora e mezzo a Milano Lambrate) in cui trasiteranno i treni a lunga percorrenza. L’aumento medio dei tempi dei regionali sulla tratta Milano-Piancenza sara’ del 9%, mentre su quella Bologna-Modena potra’ andare dal 9 al 50%. Tra l’ altro, gli aumenti non ricadranno sul calcolo del tasso di inflazione perche’ le tariffe non verranno toccate (ma si dovra’ viaggiare su treni piu’ costosi). Tra l’ altro – e’ stato detto – non c’e’ alcuna garanzia che nel frattempo le Fs non introducano altri balzelli, pedaggi, diritti di prenotazione per viaggiare sugli Ic.

E non e’ neppure scontato che l’incremento degli abbonamenti sia sempre del 20%: in assenza di sconti dovuti a contributi regionali, l’ aumento potrebbe arrivare al 65% come per i biglietti.
Secondo gli esponenti del Crufer, la proposta delle Fs mira, da una parte a creare spazio per i treni a lunga percorrenza, dall’ altra a conservare il monopolio del servizio ”assicurandosi le tracce orarie della rete e impedendo cosi’ di fatto l’ ingresso di concorrenti attraverso i bandi europei nell’ offerta del servizio sulla media distanza”.


Oltre che con le Fs, il comitato se la prende pero’ con la Regione, e in particolare con l’ assessore alla Mobilita’, Alfredo Peri, che – ha sottolineato il presidente del Crufer Gino Luigi Acerbi – ”nonostante le nostre pesanti e dettagliate valutazioni scritte sulla proposta delle Fs, presentate il 30 luglio, non ci ha ancora risposto”. L’ assessore ha incontrato le varie parti interessate il 29 settembre e – ha riferito Giovanni Zavorri del comitato per la Ferrovia Porrettana – ”ci ha dato risposte assolutamente evasive”. Alla Regione, il Crufer chiede ”di non accettare la proposta di Fs e di operare un’ azione piu’ in sintonia con le esigenze dei cittadini pendolari e piu’ incisiva verso Trenitalia”. Se la richiesta cadra’ nel vuoto e se passera’ la proposta, si potrebbe arrivare anche allo sciopero del biglietto (non pagare la maggiorazione) mentre i pendolari piacentini minacciano una vertenza legale contro Trenitalia per gli ostacoli alla concorrenza.