Il decreto legge su ”Interventi urgenti in agricoltura”, approvato ieri dalla Camera, interviene con forte ritardo e con misure parziali ed insufficienti rispetto alle numerose situazioni di crisi verificatesi sia nel 2004 che nel 2005 in molti comparti produttivi. E’ quanto evidenzia la Cia-Confederazione italiana agricoltori.


In seguito alle ultime ricorrenti crisi di mercato, infatti, molti produttori -rileva la Cia- hanno risentito di ingenti danni in termini di reddito e, di conseguenza, un sostegno basato esclusivamente su aiuti “de minimis” (massimo 3.000 euro per imprenditore) appare sia inadeguato che dispersivo.

Anche l’autorizzazione ad Agea di acquisire sul mercato fino a 800.000 quintali di uva da tavola, per far fronte alla crisi commerciale del comparto, è -secondo la Cia- fuori ogni tempo massimo, dato che il prodotto, disponibile a settembre, è ormai giunto da tempo a maturazione e non è più possibile disporre ormai di merce sana e utilizzabile dal punto di vista mercantile.

Più in generale, inoltre, va rilevato come lo strumento individuato per l’erogazione degli aiuti “de minimis”, ovvero convenzioni tra il commissario “ad acta” ex Agensud e l’Agea, rappresenti -afferma ancora la Cia- una modalità di sostegno con forti connotati di carattere discrezionale.

Per quanto riguarda la previsione di poter effettuare, in caso di crisi, piani produttivi per i formaggi stagionati Dop, si tratta di un passo in avanti importante, tenendo conto delle precedenti posizioni dell’antitrust. Tuttavia, la materia -conclude la Cia- dovrà essere ulteriormente approfondita per poter dotare il sistema produttivo di tutte le Dop di adeguati strumenti strutturali di programmazione.