Cinquantamila euro di preziosi in attesa di essere
restituiti: i carabinieri di Reggio Emilia hanno lanciato un appello ai cittadini, dopo il sequestro di un centinaio di oggetti preziosi compiuto
dal Nucleo operativo in un Monte dei Pegni reggiano, dove la ‘merce’ era stata depositata da alcuni nomadi. I preziosi, raccolti in un fascicolo
fotografico, saranno visionabili da domani al comando provinciale di corso Cairoli.


L’operazione che ha portato al sequestro della partita era scattata due mesi fa in Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto ed era stata coordinata dal
Procuratore della Repubblica Italo Materia e dal Pm Lucia Russo. Reggio, Mantova e Verona furono le tre province in cui i militari setacciarono campi nomadi e le abitazioni di alcuni campani, ritenuti collusi con i pregiudicati nomadi autori dei furti. Sei gli indagati nell’ambito del procedimento, tre nomadi e tre casertani; durante le indagini furono
scoperte numerose ricevute di un Monte dei Pegni di Reggio Emilia, dove i carabinieri hanno sequestrato gli oggetti d’oro, che ora attendono di
essere restituiti ai legittimi proprietari.

I preziosi – catene, collier, bracciali, anelli con brillanti e diamanti, ciondoli, orecchini, perle – sarebbero il bottino di una serie di furti compiuti in varie abitazioni del reggiano, e probabilmente nelle
province limitrofe di Modena e Mantova, tra maggio e agosto.