Sara’ un altro Natale all’insegna del risparmio. 56 italiani su 100 si apprestano a vivere le prossime festivita’ con piu’ aspettative rispetto al futuro, ma nei fatti accentuano il rigore nelle spese: in una parola, non sara’ questo, come molti hanno auspicato, il Natale della ripresa dei consumi. Spenderemo di piu’ solo per computer, alta tecnologia e abbigliamento, mentre calera’ la quota di tredicesima da destinare ai regali agli amici e al partner.


E’ questo, in estrema sintesi, il quadro che emerge dalla consueta indagine Swg-Confesercenti sul comportamento degli italiani in fatto di spese natalizie e comunque sull’impiego delle tredicesime.
Cosi’, nonostante le tredicesime aumentino quest’anno di 443 milioni di euro, per un totale di circa 31,5 miliardi, la spesa sara’ di 15,7 miliardi di euro, vale a dire 547 milioni in meno rispetto al 2004. I primi a diminuire saranno proprio i regali ed a farne le spese saranno parenti e amici.

Meno regali (- 5%), dunque, quest’anno sotto l’albero di Natale: in strenne finiranno oltre 3,8 miliardi di euro, con una flessione rispetto alle feste precedenti di 195 milioni di euro. Ma anche meno spese per casa e famiglia (-352 milioni di euro) e meno risparmio (-57 milioni), mentre piu’ soldi andranno a saldare conti in sospeso (+195 milioni) ed aumentera’ in misura significativa la quota di tredicesime destinata al pagamento del mutuo, raggiungendo gli 852 miliardi di euro.
A condizionare le scelte sono quest’anno soprattutto il peso di tasse e tariffe (+5%) ed i continui aumenti dei carburanti (+3%), mentre diminuisce la percentuale di coloro che affermano di decidere le spese da fare in funzione degli aumenti dei prezzi (-2%), di un peggioramento della situazione familiare (-5%), delle preoccupazioni rispetto al posto di lavoro (-1%) o al terrorismo (-1%).


I tagli ai doni, comunque, come sempre risparmieranno i piccoli che, anzi, troveranno sotto l’albero qualche giocattolo in piu’ (+3%). Per la prima volta, poi, quest’anno il 21% degli intervistati sara’ piu’ rigoroso con i propri acquisti ed a beneficiarne saranno le vittime storiche della crisi: i parenti (il 23%, cioe’ l’8% in meno del 2004, quest’anno risparmiera’ su di loro) e il gli amici (saranno il 14% in meno, quindi il 21%, coloro che ridurranno le strenne ad essi destinate), mentre per il coniuge o il partner i doni si assottiglieranno nel 6% dei casi (-4% rispetto all’anno scorso).

A rimpolparsi, dopo tre o quattro anni
di attesa, saranno invece i guardaroba, grazie ad un incremento della spesa per capi d’abbigliamento del 4%. ( Nessun risparmio, ancora una volta, sui prodotti tecnologici: per audio-video tv e computer si spendera’ il 2% in piu’ rispetto al 2004, orientando le rinunce su elettrodomestici e mobili (-5%) o sui gioielli (-1%). Sara’ boom per televisori a cristalli liquidi ed al plasma (+16%) e per i computer portatili (+9%), mentre l’ormai saturo mercato dei telefonini arretrera’ del 15%, e quello dei lettori dvd perdera’ il 3%, seguito dai riproduttori mp3 (-1%).


La cautela nelle spese non impedira’ pero’ agli italiani di concedersi qualche viaggio: il 4% in piu’ rispetto allo scorso anno passera’ le feste, o parte di esse, viaggiando.


Quanto ai luoghi ed alle modalita’ per l’acquisto dei regali di Natale, le grandi strutture commerciali restano le piu’ frequentate (55%), seguite dai piccoli negozi (31%), e dai mercatini (13%). Le tre tipologie, pero’, perdono il 3% delle preferenze rispetto allo scorso anno a beneficio della rete internet (+3%) che continua a crescere nelle preferenze dei consumatori.


Infine, per quanto riguarda l’albero di Natale, ai piedi del quale si raccoglieranno i doni, cresce (+5%) la schiera di coloro che opta per una scelta ecologica, acquistando abeti artificiali.

“E’ un Natale di speranza: si aspetta il miracolo, ma intanto si tira la cinghia”, afferma il presidente della Confesercenti, Marco Venturi, commentando i risultati dell’indagine.


“La boccata d’ossigeno ai consumi, che ogni anno auspichiamo il Natale porti con se’ non ci sara’. La speranza espressa dagli italiani e’ anche la nostra: purtroppo, pero’, come dimostra il merito delle risposte date dagli intervistati, agli acquisti verra’ destinata una parte sempre minore della tredicesima, allontanando ancora di piu’ la ripresa economica e’ ancora lontana. In mezzo ci sono ancora disfunzioni, arretratezza e difficolta’ a scegliere gli interventi necessari per rimettere in moto la nostra economia”.