Continuano le ricerche del marocchino sospettato di aver stuprato mercoledi’ sera alla periferia di Bologna la studentessa di 30 anni, in un giardinetto a pochi metri dalla strada e da alcuni condomini.


Gli investigatori stanno nuovamente analizzando le immagini delle telecamere di un distributore che ha ripreso parte dell’aggressione, cercando di individuare le targhe dei veicoli che sono transitati in quei minuti.

Le auto, secondo il racconto fatto dalla vittima ai carabinieri, sarebbero passate molto vicine a lei e al suo aggressore, ma gli occupanti non si sarebbero accorti di nulla, nonostante lei gridasse e cercasse di divincolarsi.


“Il Consiglio Comunale di Bologna,
colpito dall’odioso atto di violenza, esprime totale solidarieta’ alla vittima ed ai suoi familiari; condanna con forza questo atto di violenza e ogni violenza contro la dignita’ umana.
Manifesta preoccupazione per il ripetersi di tali atti nei confronti delle donne, sintomo di una cultura di violenza che non deve essere tollerata ed esprime altresi’ forte sconcerto circa l’ipotesi che qualcuno possa aver visto senza intervenire, atteggiamento che continuiamo a pensare non appartenga alla nostra cultura”: questo l’ordine del giorno approvato oggi pomeriggio, all’unanimita’, dal Consiglio comunale di Bologna sullo stupro della studentezza friulana violentata nel quartiere Corticella mercoledi’ scorso. Nel documento si chiede con forza alle autorita’ competenti di perseguire con determinazione e tempestivita’ gli autori di tali atti, rafforzando inoltre la prevenzione per evitare il ripetersi di tali gravi episodi, e si chiede anche che le autorita’ competenti siano vicine nell’assistenza alla giovane coinvolta”.


”Bisogna stare accuratamente lontani dall’idea che i cittadini possano farsi giustizia da se’ o svolgere funzioni che non sono di loro competenza”. Il sindaco di Bologna, Sergio Cofferati, rimanda al mittente, Forza Italia nel caso specifico, la proposta avanzata nell’ambito del Consiglio comunale di oggi di organizzare gruppi di cittadini, coordinati da Questura e Prefettura, che sorveglino la citta’ per contrastare i diffusi fenomeni di criminalita’.