Nel 2003 il valore aggiunto delle province del Mezzogiorno è cresciuto del 4,2%, un valore superiore sia a quello della media nazionale sia a quello delle altre aree del paese. Secondo quanto ha rilevato l’Istat, infatti, il valore aggiunto a prezzi correnti (inteso come differenza fraè cresciuto a livello nazionale del 3,4%, nelle province del centro del 3,9%, in quelle del nordest del 3,4% e in quelle del nordovest del 2,4%.


Dalla rilevazione dell’istituto di statistica emerge che il settore dei servizi rappresenta un importante fattore per la crescita economica in tutte le aree del paese, ad eccezione del Mezzogiorno dove è l’agricoltura a segnare una dinamica particolarmente vivace (+9%) e in controtendenza rispetto alle altre aree, in cui mostra invece andamenti negativi. Anche per l’industria la performance migliore si ha nel Mezzogiorno (+2,7%), mentre per i servizi è il centro a presentare la crescita piu’ elevata rispetto al valore medio nazionale (+4,8% contro il +4,2%)

All’interno delle macro-aree, inoltre, le singole province evidenziano risultati piuttosto differenti, influenzati anche dalle rispettive vocazioni produttive. Quanto invece all’andamento del valore aggiunto nelle 103 province, si vede che per 62 di queste la crescita è maggiore o uguale alla media nazionale. Delle cinque province più virtuose quattro sono nel Mezzogiorno (Enna +11,9%, Catanzaro +9,2%, Catania +8,9% e Trapani +8,8%), mentre l’altra appartiene al centro (Frosinone con un +8,9). Sul fronte opposto, le quattro macro-aree presentano almeno una provincia (due il centro) con tassi di variazione negativi del valore aggiunto: Grosseto (-1,5%), Matera (-0,7%), Belluno e Lodi (-0,5%), Massa-Carrara (-0,3%).

Nord-Ovest: le province più ‘virtuose’ sono Imperia (valore aggiunto +6,9%), seguita da Aosta (+5,6%), Savona (+5,4%), Biella (+4,9%) e Verbano-Cusio-Ossola (+4,8%). Quelle con le performance meno positive sono state invece Lodi (-0,5%), Vercelli (+1,1%), Milano (+1,2%), Como (+1,4%) e Pavia (+1,6%).
Nord-Est: il valore aggiunto è cresciuto a valori sostenuti a Pordenone (+7,1%), Forlì-Cesena (+6,1%), Rovigo (+5,5%), Trento (+5,2%) e Padova (+4,5%). A far volare la crescita economica di queste province sono sempre i servizi. Le performance più deludenti si hanno a Belluno (-0,5%), Rimini (0,0%), Modena (+0,3%), Piacenza (+1,7%) e Venezia (+1,8%).
Centro: Le cinque province che fanno registrare la crescita più sostenuta sono Frosinone (+8,9%), Pisa (+7,7%), Rieti (+7,5%), Viterbo (+6,7%), Pistoia e Latina (+5,8%). Anche in questo caso fanno da traino i servizi. In coda alla graduatoria per valore aggiunto ci sono Grosseto (-1,5%), Massa Carrara (-0,3%), Arezzo (+0,2%), Livorno (+0,9%) e Ascoli Piceno (+1,7%).
Mezzogiorno: i migliori risultati a Enna (+11,9%), Catanzaro (+9,2%), Catania (+8,9%), Trapani (+8,8%) e Caltanissetta (+8,1%). Quelli peggiori a Matera (-0,7%), brindisi (-0,1%), Messina (+0,2%), Lecce (+0,3%), Reggio Calabria e L’Aquila (+0,9%).