Il sacco di Babbo Natale sarà più leggero. Meno doni per i bambini sotto l’albero. Ma anche meno prodotti sportivi per i teenager. Gli italiani tirano la cinghia e per le feste natalizie spenderanno nel
complesso l’1,5% in meno rispetto all’anno precedente. E, per la prima volta, a farne le spese saranno anche gli acquisti di giocattoli e articoli sportivi che segneranno una contrazione del 3,2%.

I risparmi riguarderanno un pò tutti i capitoli: l’unica eccezione riguarda il cenone di fine anno (+0,1%, ma con meno caviale e champagne) e l’hi-tech (informatica e telefonia) che crescerà dell’1%.

E’ la previsione del Centro studi di Confcommercio per i consumi natalizi e di fine anno. Gli andamenti non saranno uguali per tutte le regioni. Ma c’è comunque una tendenza di fondo. Le prossime festività faranno i conti con l’andamento non brillante dell’economia nel 2005 e le famiglie vedranno la tredicesima molto assottigliata a causa dell’aumento delle spese fisse di fine anno (assicurazioni, adempimenti e bollette di
ogni genere) a cui si aggiunge il rimbalzo negativo che su mutui, ratei, fidi e conti correnti bancari sta già avendo l’aumento del tasso di sconto deciso dalla Bce.

Per il prossimo Natale gli italiani disporranno, grazie alla tredicesima, di quasi 46 miliardi di euro (il 3,1% in più del 2004), dei quali quasi 41 miliardi dovrebbero andare al consumo finale. Solo una piccola parte di questo ammontare, tuttavia, circa 10,5 miliardi di euro,
verrà convogliata negli acquisti nella rete della distribuzione commerciale, con una flessione di circa l’1,1% rispetto al 2004, quando la fetta destinata ai negozi fu più alta di oltre 115 milioni di euro.

Saranno 13,8 i miliardi di euro destinati agli acquisti di dicembre (200 milioni di euro in meno rispetto ai circa 14 miliardi del 2004), afferma il
centro studi, considerando la più consistente propensione al consumo anche delle famiglie con redditi da lavoro autonomo e attività professionali.
Reggono le spese alimentari (+0,1%), crescono i prodotti tecnologici (+1%), flettono ulteriormente i prodotti tessili e di abbigliamento(-2,7%). Le
stime indicano anche un cambiamento di scelte per gli italiani. A segnare le previsioni più negative sono prodotti che da sempre hanno accompagnato
le feste. I giocattoli e i prodotti sportivi, destinati a bambini e ragazzi, segneranno un crollo del -3,2%. Ma avvertiranno la crisi anche i libri (-3,0%) e i prodotti di profumeria (2,8%).

Nei banchetti le differenze regionali si faranno sentire. Se le famiglie del Nord-Ovest sono quelle che spendono di più per mangiare (260 euro in
più rispetto agli altri mesi), al Nord-Est si spende di meno (161 euro a famiglia) per la tavola e di più per i doni non alimentari (430 euro a fronte dei 237 euro del Sud e delle Isole), come del resto al Centro dove si passa dai 695 euro al mese spesi normalmente da una famiglia nel corso dell’anno ai 1.094 euro a dicembre.

Sulla tavola ci saranno più prodotti tipici e meno di importazione (caviale, salmone), meno zampone e cotechino che non piacciano molto ai giovani, meno frutta e verdura a causa dell’aumento dei prezzi dovuto alle cattive condizioni meteorologiche.
Incremento delle vendite (5%) per lo spumante che ridurrà il consumo dello champagne e più vino rosso grazie alla buona qualità e ai prezzi contenuti.
In flessione gli acquisti dei prodotti non alimentari e quindi anche dei regali. Attenzione sempre alta alla telefonia di ultima generazione, e grazie anche ai prezzi competitivi, a schermi al plasma, macchine
fotografiche digitali, dvd. E’ atteso un incremento significativo per i lettori mp3 e un maggiore interessamento verso i navigatori satellitari.

Il centro studi dei commercianti, poi, prevede un ‘possibile preoccupante’ calo rispetto al 2004 per i giocattoli, complice la concorrenza sempre più
aggressiva dei prodotti asiatici a bassissimo costo, con attese di vendita per Power Rangers, bambole Winx, Cicciotello, peluches ‘Ti amo’.