Protestano oggi gli addetti degli uffici giudiziari
con un volantinaggio organizzato davanti alla sede del Tribunale di Modena.

Tante le ragioni della protesta promossa, insieme ai lavoratori, dal Sindacato Funzione Pubblica/Cgil, a cominciare dalla cronica carenza di organico del personale costretto al lavoro straordinario come prassi ormai ordinaria, sino all’esiguità delle risorse messe a disposizione per il
funzionamento della giustizia e la frammentazione e dispersione degli uffici giudiziari sparsi sul territorio provinciale. Che sono poi le cause
principali della lentezza e delle disfunzioni giudiziarie.
Colpisce la scarsa sensibilità dimostrata dal Governo verso i problemi del funzionamento della macchina giudiziaria che, non si ha timore di dire,
rasenta il totale disinteresse visto l’assenza di provvedimenti a questo scopo nella Finanziaria 2006.

Il Sindacato Fp/Cgil denuncia come l’attenzione del ministro Castelli sia maggiormente rivolta ad una riforma della giustizia fatta di attacchi gratuiti e ingiustificati alla magistratura e dove l’operato dei magistrati sarà messo in forte difficoltà considerando che tutto il supporto
tecnico-amministrativo si sta velocemente e pericolosamente riducendo ai minimi storici.

A Modena i 144 addetti degli uffici giudiziari sul territorio provinciale (Tribunale, Procura, Giudice di Pace, Unep e sezioni decentrate) dovrebbero
essere almeno il 50% in più per offrire un servizio efficiente ai cittadini. Non si è provveduto all’adeguamento delle piante organiche e per
effetto dei continui tagli operati dalle Leggi Finanziarie si sono verificate continue riduzioni di personale (vedi tabella allegata con dati
personale giudiziario). Gli operatori sono costretti ad effettuare numerose ore di straordinario
(ormai prassi consolidata) e per la mancanza di mezzi sono costretti a pagare di tasca propria il materiale di cancelleria. Inoltre, molti di loro, causa carenza di personale, sono quotidianamente costretti a spostarsi da un ufficio all’altro per evitare la chiusura al pubblico degli uffici periferici.
Si assiste ad un continuo ricorso a personale a tempo determinato a cui non è garantito alcun percorso formativo, con un preoccupante consolidamento del precariato all’interno di un’amministrazione pubblica dove la garanzia
della continuità della prestazione è condizione per il suo buon funzionamento. L’opportunità di aggiornamento professionale anche per gli
occupati stabili è pressoché inesistente e ci si arrangia con la formazione autodidatta.

Gli effetti della carenza di personale si riverberano sull’attività della magistratura e della polizia giudiziaria, con aumento delle possibili scarcerazioni per decorrenza dei termini di custodia cautelare, impossibilità ad aumentare il numero di dibattimenti e di effettuare notifiche nei termini prescritti, difficoltà del Pubblico Ministero
all’espletamento delle indagini e agli adempimenti formali.

Non meno importante le carenze che riguardano le attrezzature informatiche e i programmi: ancora oggi a Modena manca quel programma di collegamento telematico tra gli uffici giudiziari e gli studi legali (attuato sinora solo presso pochi Tribunali di alcune grandi città) che consentirebbe di
abbreviare procedure, ridurre file agli sportelli, evitare spostamenti di personale da un ufficio all’altro.
La frammentazione accentuata degli uffici in diversi edifici, la mancanza di spazi adatti (4 scrivanie in 20 m/q) e la precarietà degli uffici (i soppalchi sono la norma negli uffici dell’Unep), le sedi decentrate sul territorio non sostenute da adeguato personale, concorrono ad amplificare il malfunzionamento degli uffici giudiziari che a parere della Fp/Cgil troverebbero adeguata e razionale sistemazione in un unico polo (la
cittadella della giustizia) in una sede più decentrata rispetto al centro storico e più facilmente accessibile dai cittadini.