Dopo le aziende aderenti a Federmeccanica (Confindustria), hanno il nuovo contratto nazionale anche le piccole e medie industrie associate a Unionmeccanica-Confapi. Per questo accordo, che a Modena e provincia interessa circa 6 mila lavoratori, si registra la soddisfazione della Fim-Cisl.

“Con questo rinnovo, che rispecchia nella sostanza quello raggiunto il 19 gennaio scorso con Federmeccanica, siamo riusciti a tutelare i salari dall’inflazione e a dare anche ai dipendenti delle piccole e medie imprese un elemento salariale innovativo a favore dei redditi più bassi – dichiara il segretario provinciale dei metalmeccanici Cisl Claudio Mattiello – Questa nuova voce salariale, che diventerà stabile in busta paga con il prossimo rinnovo normativo, è particolarmente importante nella piccola e media industria, dove i lavoratori sono meno tutelati dalla contrattazione aziendale”.

Oltre alla legittima soddisfazione, Mattiello sottolinea che c’è ancora molto lavoro da fare, riferendosi sia alla gestione dell’accordo tramite le commissioni nazionali, sia alla rivisitazione del modello contrattuale nazionale.
“Già dal mese prossimo – spiega – partirà il lavoro della commissione congiunta su competitività, produttività, orario e mercato del lavoro. Tra gli obiettivi da raggiungere, c’è anche quello di regolamentare i contratti di somministrazione e a termine, introducendo dei tetti percentuali”, conclude il segretario della Fim.