Si rifiutò orgogliosamente di giurare fedeltà al fascismo, in compagnia di altri undici docenti universitari italiani, e pagò la sua scelta con l’interruzione dell’attività accademica e con l’esilio in Francia e negli Stati Uniti. A 45 anni dalla morte, avvenuta nel 1961, il modenese Lionello Venturi, storico dell’arte di fama internazionale, riceve l’omaggio della sua città: Modena.

L’occasione viena dalla sesta ‘Giornata della memoria’, che ogni anno ricorda l’apertura dei cancelli del campo di sterminio di Auschwitz con un vasto programma di iniziative predisposto dal Comune e dalla Provincia con la collaborazione dell’Istituto storico e della Comunità ebraica.

Oggi, alle 11, nella sede della Raccolte fotografiche Giuseppe Panini, in via Giardini 160, il sindaco di Modena Giorgio Pighi inaugurerà la mostra “Lionello Venturi, intellettuale antifascista”, che sarà illustrata al pubblico dal curatore Giovanni Taurasi e da Antonello Venturi.
Alle 12, Stefano Valeri dell’Università di Roma “La Sapienza” terrà una conferenza dal titolo “Lionello Venturi, antifascista pericoloso durante l’esilio (1931-1945)”.
Alle 16, nella Sala del Consiglio comunale, in piazza Grande, è in programma un incontro pubblico dal titolo “La seduzione del potere: intellettuali e regime fascista”, al quale interverranno il direttore dell’Istituto storico di Modena Claudio Silingardi, Gabriele Turi dell’Università di Firenze, Angelo D’Orsi dell’Università di Torino, Giovanni Taurasi e Giovanna Procacci dell’Università di Modena e Reggio Emilia.

Nato a Modena nel 1885, Lionello Venturi eredita dal padre Adolfo – che fu senatore del Regno e ispettore alla Galleria Estense – la vocazione per gli studi d’arte. Docente a Torino dal 1915, è costretto ad abbandonare l’insegnamento nel 1931 per non aver giurato fedeltà al regime. Emigra in Francia e poi negli Stati Uniti, dove prosegue l’attività di docente e dove entra in contatto con i principali antifascisti italiani in esilio e con gli ambienti di “Giustizia e Libertà”. Carlo Rosselli in Francia e Gaetano Salvemini negli Stati Uniti rappresentano le figure di riferimento per l’antifascismo di Lionello, che affianca alla sua attività di critico d’arte quella di convinto oppositore al regime e di presidente della sezione italiana della Lega internazionale contro l’antisemitismo.

Le iniziative della ‘Giornata della memoria’ proseguono domenica 29 gennaio alle 17 al Teatro Guiglia di via Rismondo con “Memoria di un’adolescenza devastata”, revival della compagnia “Gli Aggregati” di Luigi Gozzi, a cura dell’Associazione culturale Italia-Israele e dell’Associazione donne ebree italiane.
Lunedì 30 gennaio alle 21, il Caffè concerto di piazza Grande ospita un dibattito sul tema “La storia e le false notizie”, riflessione sul libro “Il complotto: la storia segreta dei Protocolli dei Savi di Sion” di Will Eisner. Intervengono Mario Lugli, vice sindaco di Modena, Andrea Plazzi, traduttore di Will Eisner, Daniele Barbieri della Scuola superiore di Studi umanistici di Bologna e Giuliano Albarani dell’Istituto storico.
Venerdì 3 febbraio alle 17, infine, alla biblioteca Rotonda di via Casalegno 42 Fausto Ciuffi, direttore Fondazione Villa Emma, e l’attore Alessandro Rivola propongono “Due storie di bambini nella Shoah: Villa Emma di Nonantola e la colonia di Izieu”, un viaggio attraverso documenti, testi e immagini.