Se non fosse per l’appello ‘Firmiamo contro l’atomica’, l’immagine della madre con un bambino morto tra le braccia, e alle spalle le distruzioni di un bombardamento, sarebbe di stretta attualità, come la firma: ‘crociata delle donne per la pace’. E
invece il manifesto è la testimonianza di una delle tante battaglie dell’Udi (Unione donne italiane) e si riferisce al secondo dopoguerra.

L’affiche è esposta a Reggio Emilia (Polo archivistico comunale fino al 19 febbraio) insieme alle tante che hanno scandito il faticoso e
travagliato cammino delle donne dalla Resistenza ad oggi.
La rassegna ‘Donne manifeste‘, di valore storiografico, presenta una selezione delle oltre 1300 immagini conservate nell’archivio centrale
dell’Udi, e tocca temi che vanno dalle forme della politica, all’8 marzo, alla rivista ‘Noi donne’.
La mostra, voluta dal Comitato promotore del progetto ‘Oltre il 60/o’ vuol far conoscere come tantissime donne italiane si sono rese ‘manifeste’
dal 1944 (quando l’Udi nacque dalla partecipazione attiva delle donne nella Resistenza) ad oggi, costruendo un grande e originale soggetto politico.
I manifesti presenti nella sezione reggiana (una piccola parte degli oltre 300 custoditi nell’archivio comunale) fanno emergere alcune delle proposte politiche e culturali nate dai desideri delle donne presenti nell’associazione.
Orario: martedi, giovedì, sabato e domenica 9-12, 15-18; mercoledì e venerdì solo 9-12. Info: 0522/444183.