Siqueira De Oliveira Luciano, l’ex calciatore del Bologna conosciuto come Eriberto, ha patteggiato una pena di otto mesi di reclusione (pena sospesa) davanti dal gup di Bologna Rita Zaccariello.

Il giocatore arrivò nel club rossoblù il 17 luglio 1998 con un passaporto brasiliano che dopo le sue testimonianze (fu lui a raccontare la verità qualche anno più tardi) risultò contraffatto. Luciano, ora al
Chievo, è stato condannato per diverse ipotesi di falso, materiale e ideologico, che sono seguite proprio alla contraffazione del passaporto.

Ha fornito le false generalità di Eriberto Da Conceicao Silva con cui poi ha ottenuto il permesso di soggiorno dalla Questura di Bologna, falsa ovviamente la patente di guida fornita dall’ufficio provinciale della Motorizzazione civile e altri documenti redatti da pubblici ufficiali, compresa la multa che i carabinieri gli comminarono il 9 gennaio 2000 perchè lo sosrpresero a guidare ubriaco e contromano sui viali, e da impiegati dell’anagrafe.

Il pubblico ministero della Procura felsinea Antonello Gustapane aveva
chiesto la condanna a un anno e tre mesi di reclusione poi ridotti per la scelta del patteggiamento e per le attenuanti generiche.
Luciano, nato a Boa Esperanca il 3 dicembre 1975 era arrivato in Italia con il passaporto di un certo Eriberto, nato a Rio Bonito il 21 gennaio 1979, che lo aveva minacciato di raccontare la verità sull’identità se non lo avesse fatto partecipe dei suoi successi economici. Per non sottostare al ricatto Luciano poi disse tutto. Secondo l’inchiesta contraffacendo il passaporto,
Luciano aveva indotto in errore anche il personale della Lega Calcio, della Fgci e del Bologna, la prima società che lo acquistò per mezzo dell’allora direttore sportivo Oreste Cinquini.