Da più di dieci secoli l’esistenza e la storia di Modena e del territorio circostante sono legate alla presenza di un complesso reticolo idraulico composto da canali, scoli e infrastrutture che ne consentono la regolazione.

E’ dedicato all’analisi di questa realtà, allo studio di come ha influito sull’urbanistica, sullo sviluppo delle attività produttive e sociali, sul paesaggio, sulla cultura e sul linguaggio il libro “Modena città sulle acque” che, edito della Provincia, viene presentato domanialle 17, nella chiesa di San Paolo (in via Selmi a Modena) da Alba Trombini, docente di educazione museale e progettista nel campo della didattica dei beni culturali, e Achilli Lodovisi, curatore del volume insieme a Debora Dameri e Lauretta Longagnani.

L’incontro sarà introdotto dall’assessore provinciale alla Cultura Beniamino Grandi e prevede anche uno spettacolo di “Suggestioni visive e sonore” con la proiezione di “Acqua è…”, a cura di Marica Dal Cengio, e l’installazione artistica “In forma d’acqua”, a cura di Arianna Sedioli e Luigi Berardi.

Il volume (in vendita a 15 euro ma gratuito in occasione della presentazione) propone, con taglio divulgativo rivolto anche a insegnanti e mondo della scuola, una sorta di viaggio alla scoperta del paesaggio urbano modellato nel corso dei secoli dallo stretto rapporto con le acque: dalla centuriazione della città romana al disordine idraulico della decadenza medievale, fino all’escavazione dei canali e alla rinascita della città tra l’XI e il XVI secolo. Non mancano gli approfondimenti sul rapporto con il potere (gli statuti comunali, gli Estensi “signori delle acque”, il periodo napoleonico, le trasformazioni del Novecento) e sugli aspetti tecnici dell’arte idraulica: la paratoia, la chiavica, il dosile, la botte a sifone, il partitore a prisma, i mulini, il soratore….

Un’attenzione particolare è riservata alle tracce di questa storia che rimangono ancora oggi nei toponimi delle vie, così come agli itinerari che si snodano lungo i tre principali assi idraulici che attraversano la città per confluire all’altezza del Palazzo Ducale nel Naviglio, per secoli la più importante via di comunicazione con il Po, Ferrara e Venezia. E nel seguire questi itinerari, lo sguardo curioso cade anche sulle dimore signorili che si affacciano su Canal Grande, in città, e sulla Riviera del Panaro.