“Comprendere il passato significa prima di tutto di impossessarsi, capire e com-penetrare il senso di certi avvenimenti, anche terribili, comprenderne quanto più possibile e convertire il ricordo in memoria, riuscendo a renderlo trasmissibile agli altri…. Ecco mi pare proprio che voi ci siate riusciti, con l’esperienza che avete appena fatto su alcuni dei luoghi della Shoah, di cui voi ora, vi siete resi nuovi testimoni”.


Così Francesco Berti Arnoaldi, partigiano, ex deportato, autore di un volume sulla sua personale esperienza edito con successo da Sellerio, e attuale Presidente della Fondazione Fossoli di Carpi, rivolgendosi direttamente alle decine di ragazzi convenuti all’iniziativa promossa dal Comune di Sassuolo e dalla stessa Fondazione di Carpi, oltre che dal Laboratorio di Didattica della Storia degli Istituti Superiori sassolesi, ha chiuso la mattinata dedicata alla Memoria, dal suggestivo titolo “Io sono un testimone”.

Un’iniziativa per riannodare i fili e i temi della Memoria e della Testimonianza a partire dal viaggio fatto sui luoghi dell’Olocausto, (Auschwitz, Dachau) lo scorso mese di Gennaio.
Un incontro, a cui erano presenti anche le due Presidi degli Istituti “Volta” (P.ssa Alessandra Borghi ) e “Don Magnani” (P.ssa Cristina Zanti), quello svoltosi martedì, che ha visto la partecipazione di circa 170 di studenti delle Medie Superiori degli Istituti Cittadini confluiti all’Aula Magna del Polo Scolastico sassolese dove gli stessi hanno prima ascoltato le introduzioni tenute dagli Assessori alla Pubblica Istruzione e Formazione Professionale della Provincia di Modena, Silvia Facchini e da Stefano Cardillo, Assessore alla Pubblica Istruzione e Cultura del Comune di Sassuolo e successivamente assistito alla proiezione del bellissimo filmato realizzato da Sandro Barbieri di TRC.

Ma sono poi stati poi i ragazzi stessi e rientrati con le impressioni dirette, le testimonianze, i racconti, le fotografie e i filmati che sono state realizzati durante il viaggio a farsi protagonisti con i loro compagni di classe che non hanno partecipato al viaggio, a farsi carico dell’attività di “testimonianza” e quindi passaggio, nel senso più compiuto, come sottolineato da Arnoaldi, nei loro confronti.
Infatti frutti di quest’impegno e di una volontà di approfondimento dei temi dedicati alla Memoria storica – attraverso l’indispensabile supporto dei rispettivi insegnanti di storia e non solo – sarà un ulteriore momento di approfondimento che un gruppo di studenti si è impegnato a costruire attraverso un’intervista che verrà realizzata nelle prossime settimane ad un importante testimone di quegli accadimenti che vive oggi a Genova.

La mattinata ha così “idealmente” chiuso le iniziative relative al 2006 dedicate alla “Giornata della Memoria” che, come si ricorderà oltre alla giornata celebrativa svoltasi il 27 Gennaio scorso, aveva incluso la proiezione alle scuole del Film “la Rosa Bianca” dedicata a Sophie Scholl, la giovane fondatrice della Rosa Bianca che si oppose al nazismo e un incontro pubblico sul tema della Testimonianza, organizzate dal Comune di Sassuolo con la collaborazione delle Scuole, delle Associazioni e dell’Istituto Storico di Modena.

“Il treno per Auschwitz”, che ha riscosso un grande successo in tutta la Provincia, verrà poi replicato anche l’anno prossimo, raccogliendo suggerimenti e proposte, come hanno sottolineato anche i responsabili della Fondazione Fossoli e della Provincia di Modena, già in questa fase, volti a migliorare l’organizzazione e la cura del viaggio stesso.

Una iniziativa, quella di martedì che si è rivelata, come era nelle intenzioni, anche un momento di incontro e racconto, oltreché di riflessione sulla Memoria, su noi stessi, sulle nostra capacità di relazionarci all’altro e sulla necessità, questa sì improrogabile, in questa nostra società così frettolosa e disattenta, di avere più amore e attenzione per il nostro prossimo e per rimanere all’attualità, per tutto ciò che è (apparentemente) differente o lontana da noi.