L’imprenditoria rosa cresce in Italia, ma il tasso di imprenditorialità femminile rimane ancora basso (24% circa) rispetto al 34,2% dell’Austria, 32,8% della Finlandia, 27,8 della Germania, 26,8% della Spagna, 26,5% della Gran Bretagna. Solo la Danimarca registra un tasso più basso, pari al 20,8%.


Analizzando in dettaglio il rapporto semestrale sull’ imprenditoria femminile di Unioncamere, si nota un maggior tasso di femminilizzazione nelle regioni del sud. Il Molise, in particolare, con il 32,17% di imprese femminili sul totale (una ogni tre) è la regione più ‘rosa’ e supera di 8,3 punti percentuali il dato nazionale (23,82%).
Valori
significativamente sopra il dato nazionale si registrano anche per Basilicata, Abruzzo e Campania. Al di sotto Veneto, Trentino Alto Adige,
Lombardia ed Emilia Romagna.

Il 72% delle imprese femminili ha natura giuridica di ”impresa individuale” (era il 74% al 31 dicembre 2003) contro il 67,31% del totale delle imprese italiane (era il 68,1% a fine 2003). Un dato che testimonia il trend del sistema imprenditoriale sia femminile che non, verso forme progressivamente più strutturate. L’altra quota consistente delle imprese femminili – continua la ricerca – è quella della ”società di persone” (19,50%) il cui peso sulle totali risulta essere leggermente inferiore (17,55%).