Mostre, monumenti e musei saranno aperti a Modena lunedì primo maggio, festa del lavoro. Ecco, in sintesi, orari e biglietti.

Gino Covili. Dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19 del primo maggio resta aperta al Foro Boario, in via Bono da Nonantola, la mostra “Gli occhi della vita”, che attraverso 159 opere permette di ripercorrere le tappe più significative del percorso artistico ed esistenziale del pittore pavullese Gino Covili, scomparso nel maggio dello scorso anno. Il biglietto d’ingresso costa 5 euro (ridotto 3 euro). Due adulti con minori possono acquistare il Family pass a 5 euro. Per i soci di Aci e Touring Club è prevista la riduzione dietro presentazione della tessera alla cassa. Per informazioni e prenotazioni ci si può rivolgere a Mediagroup (tel. 320 0452126). La mostra è promossa da Fondazione Cassa di Risparmio, Provincia e Comuni di Modena e Pavullo.
Ghirlandina. La torre Ghirlandina sarà aperta a modenesi e turisti lunedì primo maggio dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15 alle 19. Il biglietto d’ingresso costa 1 euro (al costo di 1 euro e mezzo si visitano anche le sale storiche del Palazzo comunale). Costruita fino al quinto piano nel 1169 e completata nel 1319 dai Maestri Campionesi, la torre ha avuto sin dalle origini funzioni civiche. Dall’alto dei suoi 87 metri i custodi segnalavano l’apertura delle porte cittadine e le situazioni di pericolo e sorvegliavano i forzieri con gli atti pubblici del Comune. La Sala della Secchia, decorata con affreschi del Quattrocento, conserva una copia della celebre Secchia rapita che ispirò il poema di Alessandro Tassoni.
Palazzo comunale. Dalle 15 alle 19 di lunedì primo maggio sono aperte alle visite le Sale storiche del Palazzo comunale, in particolare il Camerino dei Confirmati, che conserva la Secchia rapita, la Sala del Fuoco, affrescata da Nicolò dell’Abate, e la Sala del Vecchio Consiglio. Il biglietto d’ingresso costa 1 euro. Al costo di 1 euro e mezzo si può acquistare il biglietto cumulativo che consente di visitare la Ghirlandina e il Palazzo comunale.
Musei civici. I Musei civici di Modena (palazzo dei Musei, largo sant’Agostino) restano aperti lunedì primo maggio dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19. Il pubblico può visitare le collezioni comunali, composte dal Museo archeologico, che conserva le più antiche testimonianze della presenza umana nel territorio modenese, dalle Raccolte etnologiche, con oggetti della Nuova Guinea, del Perù precolombiano, dell’America del Sud, dell’Africa e dell’Asia, e dal Museo d’arte, che documenta le trasformazioni di Modena dal Medioevo all’età moderna. Il biglietto costa 4 euro (2 euro il ridotto).
Bordi istoriati. Le sale del Museo civico d’arte propongono la mostra “Bordi istoriati del Rinascimento toscano”, dedicata alla versione meno costosa, ma pur sempre di lusso, dei preziosi ricami in oro che ornavano i paramenti sacri. I bordi figurati venivano prodotti tra Quattro e Cinquecento dalle famose tessiture di Lucca e derivavano spesso da incisioni tratte da opere di grandi artisti come Botticelli, Filippino Lippi e il Ghirlandaio. Un nucleo omogeneo di 21 tessuti di questo tipo, da poco restaurati, sono esposti accanto ad un secondo nucleo di tessuti con il quale condividono epoca e soggetto, tra cui il frammento di una pianeta quattrocentesca in velluto rosso cremisi con ricamo in seta policroma e filato metallico e un velo da calice in tela di lino con ricamo in seta e oro.
Uomini e Dei delle montagne. Tra il II e il I millennio prima di Cristo, l’Appennino modenese non era un’area marginale occupata da pochi e indigeni abitanti, ma un territorio che ha lasciato importanti testimonianze di insediamenti e culti. Lo racconta la mostra “Uomini e dèi delle montagne”, aperta al Museo civico archeologico etnologico di Modena. La mostra è realizzata con la Soprintendenza per i beni archeologici dell’Emilia-Romagna e la collaborazione del Dipartimento di Scienze della terra dell’Università di Modena e Reggio Emilia.
Gipsoteca Graziosi. Lunedì primo maggio, dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19, si può visitare al piano terra del Palazzo dei Musei la Gipsoteca Graziosi, istituita nel 1984 in seguito alla donazione da parte degli eredi di un importante nucleo di opere dell’artista modenese che comprende 66 gessi, 13 dipinti e 225 tra disegni, litografie e incisioni.
Egomania. A Palazzo Santa Margherita, in corso Canalgrande 103, e alla Palazzina dei Giardini è aperta lunedì primo maggio dalle 10.30 alle 18 (ingresso gratuito) la mostra “Egomania”, collettiva che propone il lavoro di quindici artisti sulle tematiche del sè. La mostra, a cura di Milovan Farronato in collaborazione con Angela Vettese, è organizzata e prodotta dalla Galleria civica e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena.
Design per Artshop e Bookshop. Quarantasei prototipi realizzati da giovani designer italiani per i bookshop dei musei sono in mostra a Palazzo Santa Margherita lunedì primo maggio dalle 10.30 alle 18 (ingresso gratuito). L’esposizione è promossa dall’Ufficio giovani d’arte del Comune, dalla Galleria civica e dall’associazione per il circuito Giovani artisti italiani.
Autoritratto Modenese. Cinque sassi avvolti da altrettante cuffie che sparano, in un unico ambiente e a massimo volume, cinque canzoni, ognuna delle quali associata a diversi stati d’animo provati nel periodo adolescenziale dall’artista. E’ ciò che propone la mostra di Davide Bertocchi “Autoritratto modenese”, allestita nell’area progetto della Galleria civica, a palazzo Santa Margherita, e aperta lunedì primo maggio dalle 10.30 alle 18 (ingresso gratuito). La mostra è realizzata in collaborazione con l’Ufficio giovani d’arte del Comune.
Parco di Montale. E’ dedicata alle tecniche che permettevano agli artigiani delle terramare di lavorare le pelli l’iniziativa di archeologia sperimentale in programma lunedì primo maggio al Parco archeologico e Museo all’aperto di Montale, aperto dalle 10 alle 19 (ultimo ingresso alle 18). Wolfgang Loebisser, collaboratore del Museo di storia naturale Vienna, presenterà le antiche tecniche di lavorazione dettate dallo studio di capi e indumenti rinvenuti in perfetto stato di conservazione nelle miniere austriache di Hallstatt, un sito protostorico fra i più noti del Nord Europa che è stato oggetto di importanti scavi da parte del Museo viennese con cui il parco ha attivato una collaborazione nell’ambito di un progetto europeo. Il biglietto d’ingresso è di 6 euro per gli adulti, 4 euro per i ragazzi dai 6 ai 12 anni, gratuito per under a 5 e over 65.