Ancora una volta l’Osservatorio Geofisico Universitario del Dipartimento di Ingegneria dei Materiali e dell’Ambiente dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, grazie ad una lunga e preziosa serie di rilevazioni, è stato in grado di stilare un preciso e puntuale bilancio meteoclimatico, basato sulla omogeneità dei dati oggettivi, raccolti attraverso le osservazioni eseguite presso la stazione di Piazza Roma a Modena, collocata nel Torrione orientale del Palazzo Ducale.

Due opposte tendenze hanno caratterizzato lo scorso mese di giugno: all’inizio un insolito freddo e nell’ultima parte un soffocante caldo.
In particolare, il mese di giugno 2006, con una temperatura media mensile a Modena centro di 23.8°C, è risultato fra i 10 più caldi da quando esistono le rilevazioni riguardanti la nostra città, vale a dire dal 1826. Interessante sottolineare che questa ennesima anomalia – conferma dell’ormai evidente cambiamento del clima – in realtà comprende una prima decade del mese insolitamente piuttosto fresca. Era infatti dal 1986, ovvero da venti anni, che non si registrava un inizio di giugno così fresco.

Senza questa parentesi, il giugno 2006 – precisa Luca Lombroso dell’Osservatorio Geofisico Universitario di Modena – sarebbe stato prossimo alla situazione del ben più straordinario caldo che si è avuto nel giugno 2003”.
Molto più delle temperature, però, a preoccupare gli esperti sono le precipitazioni, che evidenziano, dati alla mano, una situazione di critica siccità. L’inverno passato, infatti – relativamente freddo rispetto alle ultime stagioni e moderatamente nevoso – non lasciava in alcun modo presagire una tale situazione. Specialmente quanti si affidano semplicemente al “senso comune”, cioè alle previsioni ricavate dall’esperienza, era inimmaginabile una siffatta siccità!
Nel mese di giugno sono caduti appena 23.9 mm di pioggia, rispetto ai 55 mm circa indicati dalla climatologia storica di Modena per questo mese. Ma è, soprattutto, guardando con occhio retrospettivo a quanto accaduto nei primi 6 mesi del 2006 che emerge con tutta evidenza la gravità della condizione pluviometrica locale. Dal 1° gennaio al 30 giugno 2006 la somma delle precipitazioni a Modena è di soli 190.7 mm contro i 291.8 mm climatologici: il deficit, pertanto, è di un centinaio di millimetri, circa il 35% in meno della pioggia che avrebbe dovuto scendere o che almeno ci si sarebbe attesa.
Questo fa sì che il primo semestre 2006 si distingua come uno dei periodi più secchi in assoluto, che si siano mai registrati. Indietro nel tempo recente situazioni simili le troviamo nel 1994 e nel 1998, mentre in varie occasioni precedenti il 1981 si sono riscontrate siccità anche peggiori dell’attuale.
Intanto, la situazione meteo si è stabilizzata su valori di temperature allineate a quelle del periodo: solo poco superiori alla media.

Concrete speranze di piogge ma anche rischio di forti temporali – avvertono gli esperti di meteorologia dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia Luca Lombroso e Salvatore Quattrocchi – si delineano però a metà settimana, in particolare fra giovedì e venerdì, grazie ad una perturbazione atlantica associata anche ad una relativa zona di bassa pressione che si potrebbe formare sull’Italia. Come spesso avviene negli ultimi tempi le piogge potranno essere accompagnate da vistosi fenomeni temporaleschi, con distribuzione assai irregolare: scarse piogge in alcune zone, nubifragi in altre. Per una vera risoluzione del deficit pluviometrico tuttavia occorrerebbero piogge moderate e non intense, prolungate per più giorni. In definitiva occorrerebbe un periodo oltremodo piovoso, sicuramente non gradito da quanti amano o traggono giovamento dalla vera estate!”.