Registrato il fatto esposto dall’Ufficio Statistica del comune che Modena è la città a maggior crescita del tasso di inflazione in Regione e la seconda nel Nord Italia, Ascom Confcommercio richiama l’attenzione sul comportamento delle imprese della rete distributiva che hanno mantenuto prezzi di vendita stabili per vari prodotti di largo e generale consumo tra cui abbigliamento, calzature, mobili e articoli per la casa, manifestando anche cali dei prezzi per alimentari e bevande alcoliche (- 0,2%).

Secondo Ascom Confcommercio la rete distributiva, a fronte di consumi dall’andamento incerto, ha teso ad assorbire, come succede armai da un biennio, i maggiori oneri derivanti dall’aumento dei costi dovuti ad acqua, elettricità e combustibili, cresciuti in media del + 6,5% nell’ultimo anno (+17% energia elettrica, +13,7% gas, +10,4% combustibili liquidi) gravando sulla propria gestione al fine di non indurre un’ulteriore compressione negli acquisti dei clienti. Sulle imprese gravano anche gli alti costi degli immobili dai quali deriva una duplice conseguenza: la prima dovuta alla pesante incidenza degli affitti sulle gestioni; la seconda derivante dall’attrazione che il “mattone” esercita in generale sugli investimenti sottraendoli ad attività diverse.

La stessa Ascom Confcommercio si fa interprete delle preoccupazioni delle Piccole e Medie imprese che non potranno a lungo reggere aumenti dei costi aziendali assorbendone gli effetti i quali, se non interverranno opportuni correttivi a breve, fatalmente finiranno per incidere sui prezzi al consumo in una spirale di difficile controllo.

Accanto ad altre voci, come il carburante e il trasporto, risultano in aumento i servizi riferiti alle Multiutility come l’erogazione dell’energia e la raccolta dei rifiuti divenuta servizio. Ascom Confcommercio, chiedendosi quando la società economica e civile potrà beneficiare delle economie di scala promesse da Hera e da altre strutture a partecipazione pubblica, ritiene necessaria una riflessione in merito a questi ultimi aumenti la cui conclusione dovrebbe portare a una riduzione delle tariffe. Un modo, conclude Ascom, per tenere sotto controllo i costi aziendali evitando che le stesse Piccole e Medie Imprese, comprimendo gli utili, siano costrette a limitare la propria capacità di investimento e quindi di aggiornamento e sviluppo delle strutture.