Domani, martedì 31 ottobre, alle 18, nella Sala Ottagonale del Museo Morandi, sarà inaugurata la mostra ‘Rembrandt e Morandi. Mutevoli danze di segni incisi’.


L’esposizione è curata da Marzia Faietti, direttrice del Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi e nasce dalla collaborazione con l’istituto
fiorentino dove, oltre alle note acqueforti di Rembrandt, sono conservate molte incisioni di Giorgio Morandi donate dall’ultima sorella dell’artista.
Mercoledì 1 novembre l’esposizione aprirà al pubblico con i seguenti orari: da martedì a venerdì 9 / 15; sabato, domenica e festivi 10 / 18.30.
Ingresso gratuito.

“In occasione delle celebrazioni per i 400 anni dalla nascita di Rembrandt anche il Museo Morandi desidera rendere omaggio al grande artista olandese, considerando il costante interessamento che Giorgio Morandi rivolgeva
soprattutto alla sua arte incisoria. Il pittore bolognese possedeva infatti cinque incisioni all’acquaforte di Rembrandt, di cui quattro oggi
conservate presso il museo; inoltre si tenne sempre aggiornato sulle pubblicazioni relative all’argomento, fino a studiare attentamente, sebbene fosse scritta in inglese, la monografia di Ludwig Münz sulle acqueforti di Rembrandt uscita nel 1952.
Per Morandi l’attività incisoria, di cui fu docente presso l’Accademia di Bologna dal 1930 al 1956, non fu certo una pratica marginale o episodica
rispetto all’opera di pittura, al pari di Rembrandt d’altronde, che incise soprattutto fra il 1626 e il 1665.
In un’intervista Morandi dichiarò di preferire, tra gli incisori, quelli “che sono anche pittori […] specialmente Rembrandt e Goya”. Non pare
casuale dunque che Morandi fosse dedito a una tecnica “antica” come quella dell’acquaforte e che come Rembrandt utilizzasse un torchio di legno di quercia, oggi conservato in una sala del museo. Per queste ragioni la selettiva e ragionata rassegna ospitata nella Sala Ottagonale del Museo Morandi intende approfondire attraverso analogie visive la relazione tra le opere dei due incisori, anche a conferma e verifica degli studi compiuti da Lamberto Vitali in poi.
Nelle prime prove incisorie di Morandi, iniziate intorno agli anni Venti, i riferimenti tecnico-formali all’opera del grande maestro olandese sono quanto mai espliciti, anche se in un’interpretazione molto libera e originale. I due artisti appartengono, infatti, a due mondi e a due sensibilità molto diverse, ma li accomuna la flessibilità del segno e la variazione continua del tracciato. Il percorso espositivo mostrerà 33
incisioni di Rembrandt e Morandi a confronto rivelando affinità tecniche molto precise pur negli accostamenti iconografici molto lontani.
L’attenzione di Morandi per Rembrandt è testimoniata inoltre dalla presenza nella sua biblioteca di alcuni volumi sull’artista olandese che saranno esposti in mostra”.

In occasione della mostra il Museo Morandi pubblica un dossier con testi di Marzia Faietti e Giusi Vecchi. Progettazione grafica: muschi&licheni. Edizioni Edisai, Ferrara.
Segreteria della mostra e comunicazione: Giusi Vecchi tel. 051203128; fax: 051203403