Chi da bambino non ha mai giocato a ”Muretto” o a “Celo Celo Manca”? Chi non ha mai aperto con frenesia una bustina colorata, sperando di
trovare la figurina mancante? Chi non si è mai arrabbiato davanti a una figurina attaccata in modo imperfetto nel proprio impeccabile album?

Oggi c’è un luogo, unico al mondo, che contiene i ricordi di milioni di persone di ieri, di oggi e di domani; è il nuovo Museo della Figurina, che aprirà
al pubblico a Palazzo Santa Margherita, a Modena a metà dicembre. Sarà un museo da sfogliare per andare alla scoperta di un mondo fantastico
e sorprendente composto dalla produzione di piccole stampe che, partendo dalla seconda metà dell’Ottocento fino ad arrivare ai giorni nostri,
risvegliano non solo la memoria ma anche stimoli e sorprese inaspettate.
In seguito ad un importante restauro finanziato da Fondazione Cassa di Risparmio e Comune di Modena, gli spazi di Palazzo Santa Margherita,
una tra le più significative testimonianze urbanistiche nel centro storico – dopo Palazzo Ducale – della Modena Estense, hanno potuto accogliere la collezione.
Il Museo della Figurina nasce dalla passione collezionistica di Giuseppe Panini (che ha dato i natali anche al Fotomuseo di Modena), fondatore
delle Edizioni Panini e ideatore – insieme ai fratelli Benito, Franco Cosimo e Umberto – del rinnovamento della figurina in senso moderno. Con la voglia di valorizzare ancor di più il proprio prodotto attraverso una storia della piccola stampa, Giuseppe Panini raccolse centinaia di migliaia di piccole stampe provenienti da tutto il mondo, affini alla figurina per tecnica o funzione.
La collezione si ampliò a tal punto da diventare, nel 1986, un museo collocato all’interno dell’azienda stessa. Nel 1992 Giuseppe Panini e le Edizioni Panini decisero di donare la raccolta, divenuta una delle le più importanti del mondo, al Comune di Modena, città eletta capitale mondiale
della figurina, e quindi sede naturale di un museo che ne potesse documentare le origini e lo sviluppo fino ad arrivare alle più moderne tecniche di produzione.
Negli anni a seguire l’attività del museo si è concentrata sulla catalogazione della raccolta, costituita da circa 500.000 esemplari, sul suo
ampliamento e sulla sua divulgazione attraverso pubblicazioni e mostre tematiche allestite in sedi prestigiose in ambito nazionale, preparando
il terreno per l’apertura dei nuovi spazi che metteranno questo patrimonio a disposizione di collezionisti, studiosi e di semplici curiosi.

Il pubblico, scorrendo le pagine dei grandi “album delle meraviglie” che costituiscono l’originale allestimento delle nuove sale espositive,
e che saranno corredati da testi per l’approfondimento dei temi proposti,
troverà un inedito punto di vista sulla storia e il costume degli ultimi 150 anni, narrata attraverso questi sorprendenti oggetti del desiderio.
Partendo dalla tecnica della cromolitografia e dalla sua storia legata alla pubblicità e a nomi di grandi e piccole ditte che diffusero la figurina nel mondo, dalle leggendarie Liebig alle Bon Marché, si scopriranno altri “cimeli” ugualmente interessanti come le cigarette card, i bolli chiudilettera, le fascette da sigari e gli album d’epoca. L’infinità
di soggetti racchiusi all’interno di queste piccole carte ci condurranno alla svolta operata dai fratelli Panini di Modena e qui rappresenta dall’ormai mitico album dei Calciatori del campionato 1961/1962, quando la figurina, dall’essere venduta in abbinamento a un prodotto commerciale (conserve o detersivi per esempio) acquista lo status di mezzo di comunicazione autonomo.
I visitatori del museo potranno dedicarsi a un viaggio tra memoria e fantasia che fa tappa nel mondo del cinema (le figurine Liebig svelarono
già nel 1912 i “Trucchi del cinematografo”), in quello dello sport, della gastronomia, della moda. E sorprendentemente anche nel mondo della didattica. Sono infatti migliaia gli esempi di collezioni che stimolavano i bambini alla conoscenza dei paesi lontani, della natura,
delle scoperte scientifiche e dei personaggi della letteratura.
Oltre all’esposizione permanente, gli ospiti del Museo della Figurina troveranno uno spazio dedicato a mostre temporanee a tema, un laboratorio per attività didattiche, una zona multimediale, una piccola biblioteca specializzata e un’area adibita alla consultazione, su richiesta,
del molteplice materiale custodito nel museo.

Una tre giorni di festeggiamenti
Sarà una no-stop di appuntamenti a fare da cornice all’inaugurazione del Museo della Figurina. A partire dal 15 dicembre in programma iniziative aperte a tutti: spettacoli, conferenze, giochi, tentativi di conquistare nuovi primati legati al mondo delle figurine, filmati e visite guidate a braccetto di ospiti famosi. Si parte con la proiezione-spettacolo di figurine degli anni ‘60 e ’70
accompagnata dal commento di ospiti a sorpresa.
A seguire tanti momenti ritagliati per i più piccoli: laboratori didattici, giochi di ruolo, proiezioni di film
da cui sono stati tratti album. Saranno inoltre riproposti vecchi giochi con le figurine, feste a tema e anche una notte bianca dedicata a quei piccoli frammenti di mondo che sono le figurine. In occasione dell’apertura sarà presentato
anche un cd-rom contenente oltre 4.000 figurine, prodotto da Loop di Bologna, consultabile presso le postazioni multimediali all’interno del museo.