Abbiamo già dato ed anche molto ci sono i numeri a ricordarlo: per questo Confesercenti Modena, pur comprendendo le difficoltà che gli enti locali devono affrontare, chiede il massimo sforzo per evitare un ulteriore aumento della pressione fiscale locale a carico dei cittadini e delle imprese e di puntare al rigore ed alla razionalizzazione della spesa.

È il pensiero che sintetizza i risultati di una analisi realizzata da Confesercenti per comprendere l’evoluzione negli ultimi dieci anni dei tributi locali.

Uno studio diretto a pesare l’impatto che hanno avuto sul sistema delle imprese e sui cittadini, che arriva a poche settimane dall’avvio della discussione sui bilanci degli enti locali, mentre a Roma si discute la Finanziaria.
A finire sotto la lente d’ingrandimento gli 11 comuni con più di 15 mila abitanti: Carpi, Castelfranco Emilia, Finale, Fiorano, Formigine, Maranello, Mirandola, Modena, Pavullo, Sassuolo, Vignola. ICI, addizionale Irpef, tariffa di igiene ambientale, le voci, le più rilevanti, su cui si focalizzata l’attenzione.

Ici
I segnali più preoccupanti riguardano la cosiddetta aliquota ordinaria, vale a dire quella che, tra l’altro, riguarda le imprese e che quindi incide direttamente sui loro costi. In dieci anni l’aumento medio, negli 11 comuni analizzati, è stato del 26,45%, con i picchi del 40% di Pavullo e Finale, del 37,25% di Modena, del 34,62% di Carpi ed il 31% di Mirandola. Nel 2006, praticamente tutte le amministrazioni, ad eccezione di Mirandola che si ferma al 6,8 per mille, hanno applicato l’aliquota massima del 7 per mille. Meno pesante invece l’incremento dell’aliquota sull’abitazione principale che dal ’96 ad oggi è mediamente aumentata dell’8,8 per mille, pur in presenza di comuni, come Modena e Finale, che hanno fatto registrare aumenti molto più elevati rispetto alle media.

Addizionale Irpef
La possibilità di applicarla risale al 1999 ed oggi tutti i comuni esaminati vi fanno ricorso. In questo caso la media per l’anno in corso è dello 0,2%, con le punte di Mirandola, 0,4% e di Mirandola 0,3%.

Tariffa di Igiene Ambientale
L’aumento tra il 2005 ed 2006 è stato mediamente del 3%, in più emerge un’anomalia piuttosto evidente: si nota, infatti, che a parità di condizioni muta in modo rilevante il peso della tariffa; in alcuni casi la differenza è molto sensibile anche se a riscuotere è lo stesso gestore. Rispetto ai valori assoluti, colpisce il fatto che la tariffa applicata ad un negozio di ortofrutta vada da un minimo – a Pavullo, gestore Hera – di 7,41 euro al mq, ad un massimo, più del triplo, di 24,45 euro al mq, a Maranello, gestore Sat. In alcuni casi le differenze sono comunque rilevanti anche quando il raffronto viene effettuato all’interno delle stessa multiutility. Spicca il fatto che Sat, per il negozio preso ad esempio, raggiunge la punta massima di 24,45 euro a mq a Maranello, e poi, a pochi chilometri, a Sassuolo, si accontenta di quasi la metà (12,7 euro a mq). Hera, dal canto suo, passa dai 7,41 euro a mq di Pavullo, ai 15,59 euro di Castelfranco.

Pressione tributaria complessiva
Pur con sfumature diverse emerge quindi un quadro di progressivo pesante inasprimento dei tributi locali che nella nostra provincia, nel periodo compreso tra il 1995 ed il 2004, ultimo dato disponibile, ha fatto registrare un incremento medio del 92%, con Modena che strappa il poco invidiabile primato di un aumento che è stato del 119,25%. Riferito al singolo cittadino significa che mediamente la somma versata è passata dai 305 del 1995 ai 587 euro del 2004.