Mettersi in proprio può rappresentare una risposta alle incertezze di un futuro lavorativo che si presenta per molti ragazzi, incerto se non precario? Vale la pena di promuovere e sostenere la voglia di fare impresa tra le giovani generazioni, spingendole a lanciarsi in un’avventura imprenditoriale, certo difficile ma per molti versi affascinante? La risposta è sì.


A orientare i giovanissimi verso l’attività in proprio, sono imprenditori under 40 che ai ragazzi si rivolgono con l’entusiasmo di chi da pochi anni ha intrapreso a sua volta, questa esperienza.
I Giovani Imprenditori della CNA dell’Emilia Romagna (36.864 di cui il 75,81% uomini, il 24,19% donne con un 9,5% rappresentato da imprenditori stranieri), la cui stragrande maggioranza si colloca nella fascia di età compresa fra i 30 e i 39 anni (73,67%), ma un significativo 17,83% ha un‘età inferiore a 29 anni, intendono aiutare le nuove leve a muoversi correttamente nelle loro scelte professionali.

Da qui la decisione di dedicare ai temi del “Pianeta Lavoro, Orientamento e Inserimento dalla Scuola all’Impresa”, il loro Forum annuale (che si terrà a Gambettola presso il Centro Artigianale ”La Fabbrica”, domani 7 novembre alle ore 17.30) nel quale approfondire con docenti universitari, ricercatori, amministratori (saranno presenti tra gli altri l’assessore regionale alla formazione Paola Manzini, il prof. Walter Tega, presidente Fondazione Alma Mater e Paolo Bonaretti, direttore Aster) le opportunità di realizzazione personale che il fare impresa offre, ma anche le difficoltà ed i rischi insiti nell’avviare un’attività in proprio.


“In Emilia Romagna – spiega Andrea Foschi, presidente regionale dei Giovani Imprenditori CNA – stiamo assistendo ad un crescente disallineamento tra domanda e offerta di lavoro e alla difficoltà da parte delle imprese di reperire figure professionali qualificate. Per riallineare domanda ed offerta, è necessario modificare convinzioni che rischiano di essersi radicate tra i giovani e le loro famiglie, rimuovendo anche alcuni stereotipi professionali, responsabili del rifiuto da parte di molti giovani di intraprendere alcune attività lavorative relative soprattutto al lavoro produttivo. Dobbiamo, quindi, creare un clima sociale più favorevole allo spirito imprenditoriale, soprattutto per incoraggiare i giovani e giovanissimi di oggi a diventare gli imprenditori di domani”.

Perché ciò accada, dicono i Giovani Imprenditori CNA, occorre eliminare alcuni fattori che rendono difficoltoso l’avvio di un’attività a partire dai costi e dagli oneri burocratici ma – come precisa la coordinatrice regionale Elisa Muratori – “anche incentivare l’adozione di sistemi di istruzione e formazione, individuando con maggior precisione le esigenze professionali e le competenze chiave, nonché i futuri bisogni in materia di qualifiche. In questo senso, le occasioni di confronto diretto tra aziende e studenti sono efficaci per lo scambio di informazioni su cosa significa e cosa comporta oggi il fare impresa e su come avviarla”.


Un segnale che qualcosa in termini di aspettative e opzioni sulle proprie carriere professionali stia comunque cambiando da parte dei giovani, viene dagli ultimi esami di maturità: su 24.608 studenti che hanno sostenuto l’esame la scorsa estate in Emilia Romagna (dati dell’Ufficio scolastico regionale), 3.042 candidati pari al 12,36%, hanno scelto il tema dedicato all’evoluzione del mondo artigiano, alle sue caratteristiche e alla sua futura rilevanza economica e sociale per il nostro Paese. La percentuale più elevata a Rimini col 15,18%; per le altre province si oscilla tra il 9,5% di Parma ed il 2,6% di Forlì-Cesena. “E’ importante che il Ministero della pubblica istruzione abbia indicato un tema di questo genere – prosegue la Muratori – e che molti candidati lo abbiano scelto; l’orientamento all’ impresa passa anche da qui. Certo non si può pensare ad una correlazione diretta, ma per questi 3.000 studenti emiliano romagnoli esiste quanto meno un certo interesse verso l’artigianato e la piccola impresa. L’importante è riuscire a coltivare questa “potenziale vocazione”, che si inserisce in quella ormai consolidata del nostro territorio (1 impresa ogni 9,7 abitanti), sostenendola con strumenti adeguati”.


E qui entra in gioco il sistema formativo e scolastico regionale tra i cui cardini vi sono: la collaborazione con le Università e gli organismi di ricerca, tirocini e alternanza scuola lavoro, la definizione dei requisiti che le imprese devono avere per svolgere un ruolo formativo. Per i Giovani Imprenditori CNA, è strategico creare un rapporto stretto tra mondo della scuola e imprese, arricchendo l’offerta formativa degli studenti con la conoscenza diretta del mondo del lavoro; così come risulta fondamentale, attivare il ruolo dell’Università nella formazione dei nuovi imprenditori di domani e nella formazione delle competenze specialistiche oggi richieste dalle imprese nei diversi settori. Ma gli imprenditori under 40, non si limitano a fornire indicazioni, intendono anche svolgere un ruolo attivo, tanto che hanno già avviato con successo alcune sperimentazioni attraverso progetti mirati che vanno dall’orientamento a fare impresa (come ad esempio nel caso del Concorso Giovani Stilisti di Riccione Moda Italia), a collaborazioni con l’Università per portare nelle imprese le competenze di dottorandi e tirocinanti o (come nel caso del progetto PASS PMI), diplomati in master post laurea come export manager. Sono inoltre in atto collaborazioni con enti di ricerca quali Aster per ottenere borse di ricerca tramite progetti specifici (quali ad esempio Spinner e IOM). Cosa altro fare in tema di orientamento all’impresa in Emilia Romagna? “ In primo luogo – conclude Gabriele Morelli segretario regionale CNA – crediamo che un maggior contatto tra studenti e imprenditori ed una più approfondita conoscenza del mondo delle pmi all’interno dei percorsi scolastici, possa influire positivamente sulla mancanza di esperienza e sulla difficoltà per i giovani, di gestire “da soli” le fasi di avvio d’impresa. L’obiettivo quindi a partire dal Forum dei Giovani Imprenditori CNA è di veicolare un sistema virtuoso dove il collegamento fra il mondo della scuola e dell’alta formazione da un lato e l’impresa dall’altro divenga sempre più semplice e diretto, non solo per stimolare i giovani a valorizzare le proprie potenzialità ma per aiutare le nostre imprese e il nostro territorio ad evolvere in competitività sia sul mercato nazionali che su quelli esteri. Un primo passo in tal senso, è il progetto Scuol@ gestito da Ecipar, il nostro ente di formazione e ricerca, che ha l’obiettivo di mettere a sistema le esperienze di successo già sperimentate in tema di orientamento all’impresa e diffonderle in più province possibile”.