Sono immagini bellissime e drammatiche allo stesso tempo, ma anche Grazie per averci dato
un’opportunità di ricordare e di riflettere
: sono tra i messaggi più ricorrenti che gli utenti del
Nuovo Ospedale di Sassuolo hanno voluto lasciare sul libro dei visitatori della mostra
Chernobyl 1986-2006 – immagini di Luigi Ottani.

Tra i commenti non sono mancati i ringraziamenti dei visitatori di origine Ucraina, ed anche
qualche apprezzamento più generale sulla qualità del servizio in Ospedale. Spicca in particolare
un interessante contrasto tra i messaggi dei ventenni, spesso semplici quanto inquietanti
riferimenti al loro essere “coetanei” di Chernobyl, ed i “graffiti” dei neogenitori, per cui il libro
dei visitatori della mostra è stato un mezzo per esprimere anche sulla carta l’entusiasmo per il
lieto evento ma questo, vicino alle foto di Luigi Ottani, si trasforma in un vero e proprio
messaggio di fiducia in un futuro migliore.

“Sapevamo che la mostra sarebbe stata apprezzata dal punto di vista artistico, perché aveva già avuto successo nelle sue precedenti edizioni, ma è l’opportunità di leggere l’opinione “a caldo” dei visitatori che ci conferma che la nostra intenzione di trasmettere un messaggio di speranza è stata compresa ed apprezzata” commenta Roberto Ferrari, presidente della Ospedale di Sassuolo S.p.A. “Siamo altrettanto sicuri che i nostri utenti apprezzeranno la scelta di
prolungare di un paio di settimane l’esposizione delle immagini di Luigi Ottani. Ci succede di
affezionarci alle opere che esponiamo: il distacco dalle sculture di Claudio Melotti ci è stato
facilitato dall’averne ricevuta in dono una che l’Autore ha realizzato ispirandosi all’Ospedale,
che rimane in esposizione permanente nel nostro atrio. Ed ora abbiamo pensato di “trattenere”
le immagini di Ottani fino al 17 Dicembre. Seguirà un periodo dedicato alle decorazioni
natalizie, ma naturalmente stiamo già lavorando a nuovi eventi artistici per il 2007”.

“Abbiamo scelto di garantire i migliori livelli di accoglienza nel Nuovo Ospedale di Sassuolo”
continua Ferrari, “ed in quest’ottica crediamo che portare in ospedale alcuni degli elementi della
realtà sociale e culturale del nostro territorio sia un mezzo utilissimo per aiutare le persone a
sentirsi accolte in un ambiente più umano, in un ospedale più capace di farle sentire come a
casa”.