Rallenta in Emilia Romagna, nel 2006, la crescita del settore delle costruzioni, trend che rischia di accentuarsi a partire dal 2007, a causa, soprattutto, della riduzione di investimenti in opere pubbliche e dalla diminuzione dei bandi di gara. E’ quanto emerge dal rapporto presentato questa mattina da Ance regionale, il cui presidente, Gabriele Buia, ha fatto presente che anche il settore abitativo sta subendo rallentamenti.


Gli investimenti nel settore, spiega il Rapporto – ammontano oggi a 15.016 milioni di euro e costituiscono l’11,7% del Pil dell’Emila Romagna (un contributo che supera quello, del 9,7%, fornito dalle costruzioni a livello nazionale). Ma non solo. Dal 1998 al 2006 gli investimenti in costruzioni sono cresciuti molto più velocemente dell’economia regionale, facendo registrare un incremento complessivo del 38%, a fronte di uno sviluppo dell’11,7% del Pil regionale. Il ruolo trainante dell’edilizia emiliano romagnola si conferma anche nel mercato del lavoro: negli ultimi otto anni, infatti, gli addetti del settore sono quasi raddoppiati (+48,1%), mentre l’incremento dei livelli occupazionali complessivi si è fermato a +12,2%.

Importante anche la riduzione del lavoro sommerso. Il tasso di irregolarità si è negli ultimi anni ridotto, scendendo all’1,4% (per l’Italia 12,5%). L’Osservatorio dell’Ance Emilia Romagna evidenzia un rallentamento della crescita delle costruzioni nel 2006, ma mette in luce anche le incognite che dal 2007 rischiano di causare un ulteriore ridimensionamento del settore.

Nel 2006, secondo i preconsuntivi Ance, gli investimenti in costruzioni nella regione sono aumentati dello 0,5% rispetto all’anno precedente. Gli investimenti in edilizia abitativa (7.971 milioni di euro) sono cresciuti dell’1,2%, per effetto della crescita delle nuove abitazioni (+1,5%) e di un incremento, più contenuto, degli interventi di riqualificazione (+1%).
Stazionari, nel 2006, gli investimenti in edilizia non residenziale privata (4.476 milioni di euro). Sul fronte degli investimenti in opere pubbliche (2.569 milioni di euro) il 2006 fa segnare un’inversione di tendenza, che si traduce, dopo il +2% del 2005, in una diminuzione dello 0,6% dei livelli produttivi. Un calo, si legge nel Rapporto Ance, che risente principalmente della flessione dei bandi di gara nel 2005 e della riduzione del valore delle aggiudicazioni nel primo semestre 2006. Nel 2007 il settore delle costruzioni continuera’ a crescere, ma a un ritmo lievemente rallentato (+0,4% è l’incremento stimato). E’ atteso un modesto incremento dell’edilizia abitativa (+0,6% rispetto al 2006), mentre per i fabbricati non residenziali destinati ad attività economiche si prevede un aumento dell’1%.

Per quanto riguarda le opere pubbliche, si prevede un nuovo calo dell’1,5%. Ed è proprio per la forte incertezza che caratterizza questo comparto che, come sostengono i costruttori dell’Ance, è necessario intervenire sulle politiche di bilancio per garantire risorse sufficienti a portare avanti i programmi di infrastrutturazione della regione.

Cruciale inoltre, nell’ottica di un riequilibrio della finanza pubblica regionale, riservare adeguato spazio allo sviluppo della collaborazione pubblico-privato, anche attraverso il project financing, formula che, secondo l’opinione dei costruttori, in EmiliaRomagna non è ancora sufficientemente utilizzata.

Per quanto riguarda, infine, la realizzazione delle grandi opere, il Rapporto sottolinea che, per gli 8 interventi localizzati nella regione approvati dal Cipe (costo totale 3.310 milioni di euro), restano ancora da reperire 685 milioni di euro. Questa somma riguarda principalmente la metropolitana di Bologna, per la quale è previsto il finanziamento tramite risorse pubbliche, e il nodo ferrostradale di Casalecchio di Reno.